Bufera su Crocetta: Il Governatore, “mi autosospendo”. La procura di Palermo nega l’esistenza della telefonata con Tutino

Audrey Vitale

Bufera su Crocetta: Il Governatore, “mi autosospendo”. La procura di Palermo nega l’esistenza della telefonata con Tutino

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giovedì 16 Luglio 2015 - 14:32

“Mi auto-sospendo immediatamente da presidente della Regione” questo è quanto dichiara all’ANSA il Governatore della Sicilia Rosario Crocetta in merito alla bufera che lo ha coinvolto sulle dichiarazioni del medico Matteo Tutino che, parlando con lui al telefono, aveva detto di Lucia Borsellino: “‘Va fermata, va fatta fuori come suo padre”. La mancata reazione di Crocetta a quella frase vergognosa ha immediatamente suscitato l’indignazione di tanti, fra cui Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione e braccio destro di Renzi, che ha twittato “Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile”.

Crocetta sostiene di non aver sentito la frase incriminata: “forse c’era zona d’ombra, non so spiegarlo; tant’è che io al telefono non replico. Ora mi sento male!”

“Non posso che sentirmi intimamente offesa e provare un senso di vergogna per loro“, è il commento di Lucia Borsellino. “Non rinnego nulla ho fatto quello che potevo in un contesto, evidentemente, poco edificante”.

Crocetta ha affidato l’interim da presidente all’assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi, che nei giorni scorsi ha preso il posto della Borsellino.

– “Pur nell’assoluto rispetto delle indagini dell’autorità giudiziaria, è di tutta evidenza che le parole pronunciate dal dott. Tutino e riportate oggi da organi di stampa lo rendono, fra l’altro, incompatibile con qualsiasi rapporto giuridico e professionale con un’Azienda sanitaria pubblica – ha affermato Baldo Gucciardi, assessore regionale alla Salute – Il direttore generale dell’Azienda Villa Sofia-Cervello svolga le tempestive verifiche del caso e ponga immediatamente in essere i provvedimenti consequenziali”.

– La solidarietà a Lucia Borsellino arriva da tutte le più alte cariche dello Stato. Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al premier Matteo Renzi al ministro dell’interno Angelino Alfano, al presidente della Camera Laura Boldrini

– “Parole schifose che offendono la dignità di Lucia Borsellino, la memoria di Paolo, la Sicilia e l’Italia intera. Un abbraccio a tutta la famiglia Borsellino”. Questo il commento del presidente del Senato Pietro Grasso.

– Domenica 19 luglio 2015, ricorre il XXXIII anniversario della strage di via D’Amelio, dove persero la vita il magistrato Paolo Borsellino, padre di Lucia, e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Il presidente Sergio Mattarella è previsto sabato a Palermo in occasione della cerimonia di commemorazione organizzata dall’Associazione Nazionale Magistrati.

– Sulla vicenda Tutino-Crocetta interviene anche il deputato trapanese Nino Oddo:  In tanti, in queste ore, mi chiedono un commento a questa ormai famosa registrazione telefonica Tutino – Crocetta. Rispondo pubblicamente: Tutino non lo conosco neanche fisicamente ( chiarisco neanche telefonicamente). Tenuto conto che sono uno dei tre deputati del gruppo Crocetta, nonché l’unico degli stessi in commissione sanità, i fatti sono due: o io ho una cattiva memoria o i suoi rapporti col circuito politico crocettiano sono stati enfatizzati. Vengo a Crocetta, che invece conosco molto bene. In questi due anni ha fatto tantissimi errori. Quasi tutti, a mio parere, in buona fede (cosa che non ne riduce ovviamente la responsabilità). Ma che sia il terzo Presidente, dopo Cuffaro e Lombardo, colpevole di contiguità con la mafia o di atteggiamenti lontanamente conniventi (anche il silenzio qualora consapevole lo e’) la ritengo una barzelletta. Poi se si deve dimettere perché politicamente la sua esperienza si è esaurita questo ci può stare. Ma è un’ altra storia”.

– Se le indiscrezioni pubblicate dal settimanale l’Espresso dovessero essere confermate, per un partito come il nostro, che ha fatto della legalità il suo principio fondante, non ci sarebbero più i presupposti per sostenere Crocetta, nonostante tutti gli sforzi messi in campo per tenere in vita il governo regionale“. Lo dicono in una nota congiunta i deputati siciliani Magda Culotta, Antonino Moscatt e Franco Ribaudo, commentando la decisione del governatore siciliano Rosario Crocetta di auto-sospendersi a seguito delle intercettazioni pubblicate da l’Espresso. “Siamo molto amareggiati – continuano i deputati del Partito Democratico – per quello che sta accadendo e siamo vicini a Lucia Borsellino e a tutta la sua famiglia“.

– “Crocetta si dimetta immediatamente, ciò che è accaduto è gravissimo e non può essere ignorato. Il silenzio del Governatore siciliano alle ingiurie di Tutino rilevano l’ inadeguatezza di Crocetta e sollevano forti dubbi sulla sua moralità e sul suo operato. L’autosospensione non è sufficiente,  le dimissioni l’unica soluzione”. Lo dichiara l’on. Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars.

Colpo di scena, la Procura di Palermo smentisce l’esistenza della telefonata incriminata:  “agli atti dell’ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa tra il governatore Crocetta e il dottor Matteo Tutino”. Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi. “Analogamente i carabinieri del Nas che hanno condotto le indagini nel suindicato procedimento – ha aggiunto Lo Voi – hanno escluso che una conversazione del suddetto tenore tra i predetti sia contenuta tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti del Tutino”.

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