Tra gli imputati un marsalese accusato di accesso abusivo a sistema informatico, e due castelvetranesi accusati di rapina
Avrebbe dovuto essere istruito oggi, innanzi al Tribunale collegiale di Marsala, il processo scaturito dall’operazione antimafia “Eden 2”. Si tratta, a dire il vero, di uno stralcio di quanto scaturito dall’operazione che lo scorso novembre ha puntato a stringere ulteriormente il cerchio attorno ai fedelissimi di Matteo Messina Denaro, ritenuto il capo di Cosa Nostra. Ad essere alla sbarra innanzi al Tribunale collegiale di Marsala sono in tre, un marsalese e due castelvetranesi. In particolare si tratta di Andrea Pulizzi, di 50 anni, assistito dall’avvocato difensore Stefano Pellegrino che ha precisato che il suo assistito è accusato di accesso abusivo a sistema informatico, mentre i due castelvetranesi Vito Tummarello, di 54 anni, e Luciano Pasini, di 27 anni sono accusati di una rapina che sarebbe avvenuta nel novembre 2013 ai danni di una agenzia “Tnt” che si trova a Campobello di Mazara. Ebbene, secondo la Dda, la stessa rapina sarebbe stata pensata dal palermitano 37enne Girolamo “Luca” Bellomo, nipote del latitante, che al Gup di Palermo ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato. Tummarello è anche accusato di estorsione ai danni del titolare di un ristorante-pizzeria di Castelvetrano Giovanbattista Ligambi. Il processo non è stato avviato proprio per la mancata notifica a quest’ultima persona offesa.