Elegante e raffinata esposizione di fotografie alle Cantine Florio, venerdì 19 giugno 2015, nella coinvolgente cornice della Sala “Donna Franca” accompagnata dall’inebriante aroma del vino, Nino Favara ha presentato 48 fotografie in bianco e nero, aventi come tema la Sicilia negli anni settanta. L’allestimento enfatizzato da un’atmosfera luminosa delicata è stato arricchito anche da un video esplicativo. Nino Favara, fotografo, pittore, musicista e architetto, che ha legato il suo nome alla ricostruzione di Gibellina dopo il terremoto del 1968, in questa mostra dal titolo “Interpretazione emotiva delle immagini in bianco e nero”, ha inteso dedicare un omaggio al suo popolo, puntando su scatti che ritraggono la povera gente, situazioni inusuali che sono state spesso sotto i nostri occhi e che non tutti vogliono ricordare, ma questa testimonianza di una povertà che in Sicilia oggi non c’è più, deve farci riflettere sui nuovi tipi di povertà, fortemente presenti nella nostra regione.
In questa ottica Nino Favara si è rivelato per una strana coincidenza in perfetta consonanza col messaggio di Papa Francesco del giorno prima, il 18 giugno infatti il Pontefice ha emanato l’enciclica “ Laudato si’ “ dedicata alla custodia del Creato e alla cura della “Casa Comune”. La scelta dell’artista ci ricorda la medesima volontà della famosa fotografa statunitense Diane Arbus che, ad un certo punto della sua esistenza, ha preferito ritrarre gli esseri umani nella loro diversità, soprattutto quella determinata il più delle volte dalla stessa natura. Una esposizione da visitare per tenere sempre vivo in noi un aspetto della nostra terra che Nino Favara ha ancora dentro il suo cuore e che ha lasciato un segno indelebile nei suoi ricordi.
Maria Grazia Sessa