Ha vinto Alberto Di Girolamo (e sai che novità). Ma ha vinto due volte. Una come sindaco e l’altra come segretario del Partito Democratico. La lista del democratici a Marsala pur rinunciando a due degli uscenti, ha eletto ben sette consiglieri. Ha vinto Enzo Sturiano (e con lui il suo mentore Paolo Ruggirello). Mister “più di mille voti” riesce ad organizzare liste civiche che consegnano a Palazzo del Municipio ogni volta tre consiglieri. E’ designato assessore, ma è possibile che opti per Sala delle Lapidi, tentando di ripetere l’esperienza già riuscita di presidente del Massimo Consesso Civico. Vince la società semplice a cui il candidato si è rivolto. Vincono gli assessori che evidentemente Di Girolamo ha scelto bene. Li seguiremo alla prova dei fatti. Vince insomma con lui tutta una squadra. Il cardiologo marsalese ci ha messo la faccia, ma in tanti lo hanno supportato con le gambe e le idee. Come si dice in questi casi, in bocca al lupo. Crepi! Rispondiamo per loro che non sono presenti. Ha perso l’altro contendente. Ma chissà se qualche alchimia di ingegneria elettorale non ci consegnerà prima o poi, una legge che faccia vincere entrambi… Nell’attesa ha perso Massimo Grillo abilissimo nel fare lievitare più che un carrozzone, una bolla gonfiata che alla prova delle urne si è rivelata vuota. Con lui ha perso il notaio Salvatore Lombardo. L’indimenticabile sindaco degli anni novanta è sceso in campo a sostegno di Grillo specialmente nell’ultima settimana. L’effetto boomerang lo ha colpito e affondato. E con loro sconfitto pure l’avvocato Stefano Pellegrino. Perde e di brutto il partito di Forza Italia. D’Alì, su indicazione di Massimo Grillo, aveva camuffato i suoi nella lista civica. La gente è andata a scoprirli e li ha bocciati. Per la prima volta il partito di Berlusconi non avrà suoi rappresentanti a Sala delle Lapidi. Perde anche Eleonora Lo Curto. I suoi fedelissimi, arruolati con la lista di D’Alì vengono superati e non tornano in Consiglio comunale. Perdono due degli sponsor politici della candidatura Grillo: Antonio Parrinello e Luigi Giacalone. Erano andati via dal Pd perché convinti che la gente era stanca della struttura dei democratici. “stiamo andando verso il partito delle Nazione” dicevano. E invece sono andati verso la sconfitta. La coalizione ha però portato dentro l’Aula Consiliare una pattuglia di 11 consiglieri che vigileranno sul lavoro della maggioranza. Ora siamo in attesa dei primi inevitabili cambi di casacca. Sotto a chi tocca.
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