Su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani, la questura ha eseguito un decreto di confisca patrimoniale nei confronti dell’imprenditore Michele Mazzara, 55enne di Paceco. Coinvolto nella prima operazione “Eden” e già condannato in primo grado per favoreggiamento, Mazzara è ritenuto organico alla rete che ha fin qui protetto la latitanza del boss castelvetranese Matteo Messina Denaro. Le indagini che lo hanno visto coinvolto, tra le altre cose, si sono soffermate sul processo che ha portato nel giro di qualche anno il 55enne di Paceco da semplice agricoltore a ricco imprenditore, con interessi e affari nel settore agricolo, nell’edilizia e persino in ambito ricettivo. Era lo stesso Mazzara, infatti, a gestire a San Vito Lo Capo l’hotel Panoramic. Il provvedimento del Tribunale di Trapani, eseguito dalla questura, prevede la confisca di beni per una somma complessiva pari a circa 26 milioni di euro. Alle indagini ha collaborato anche la Guardia di Finanza. Nel 1997 Michele Mazzara era già stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento, patteggiando una condanna a 14 mesi.
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