“Clean Up the Med”: i volontari ripuliscono Cala Tramontana a Levanzo

Audrey Vitale

“Clean Up the Med”: i volontari ripuliscono Cala Tramontana a Levanzo

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lunedì 25 Maggio 2015 - 17:57

Oltre 40 sacchi di (200 litri ciascuno) di materiali plastici, oltre a rifiuti ingombranti vari fra i quali anche un piccoli frigorifero… Questo il bilancio di una giornata di pulizie, organizzata dai volontari di Legambiente in collaborazione con l’Area Marina Protetta Isole Egadi nella suggestiva spiaggia di Cala Tramontana a Levanzo.

Ieri, 24 maggio, in occasione della Giornata Europea dei Parchi si è svolta l’edizione egadina della campagna internazionale di volontariato ambientale “Clean up the Med”, promossa da Legambiente e MedPan (la rete delle Aree marine protette del Mediterraneo) per la pulizia di spiagge e fondali lungo le coste del Mediterraneo.

Volontari di Legambiente, operatori dell’Area marina protetta, turisti e giovani abitanti dell’isola hanno passato al setaccio la spiaggia, particolarmente esposta alle mareggiate invernali, dove si accumulano ingenti quantitativi di rifiuti provenienti dal mare. La stessa spiaggia è accessibile solo attraverso un ripido sentiero ed è quindi un luogo assai difficile da ripulire. Al termine di diverse ore di intenso lavoro, i trecento metri di costa della splendida cala apparivano di nuovo immacolati, con un colpo d’occhio da cartolina. I rifiuti sono stati accumulati in un punto sicuro della spiaggia, fuori dalla portata delle mareggiate, da dove saranno recuperati, nei primi giorni di bonaccia, dalle barche dei diving e degli operatori locali.AMP Egadi 24 5 2015_5

“Il marine litter, cioè il rifiuto galleggiante proveniente dal mare – spiega il Direttore dell’AMP Stefano Donati, presente all’iniziativa – è costituito all’80% da materiali plastici: bottiglie, polistirolo, scarpe e indumenti. Li abbiamo ritrovati su una spiaggia esposta ai venti da nord e nord-ovest, e quindi provengono da aree dell’altro lato del Mediterraneo, confluite alle Egadi per effetto delle correnti, forse viaggiando in mare per anni. Si spiaggiano, si frantumano ed entrano nella catena alimentare, con effetti tossici per la fauna marina e, in cima alla piramide alimentare, per l’uomo. Queste giornate hanno un valore simbolico ma raggiungono anche un risultato concreto. Gli stati che si affacciano sul Mediterraneo – conclude Donati – dovrebbero adottare politiche di sistema per ridurre il marine litter, che nelle piccole isole diventa un problema locale difficilmente gestibile”.

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