Omicidio colposo di Pietro Pipitone, l’avvocato di parte civile chiede di chiamare come responsabili civili l’assicurazione e la ditta proprietaria della macchina vendemmiatrice

Chiara Putaggio

Omicidio colposo di Pietro Pipitone, l’avvocato di parte civile chiede di chiamare come responsabili civili l’assicurazione e la ditta proprietaria della macchina vendemmiatrice

Condividi su:

lunedì 18 Maggio 2015 - 19:45

Si è tenuta innanzi al giudice monocratico Torre la prima udienza del processo a carico di Vincenzo Patti, imputato con l’accusa di omicidio colposo. Ieri mattina, nell’aula “A” del secondo piano del Palazzo di Giustizia di Marsala l’avvocato di parte civile Ignazio Bilardello, che assiste i familiari della vittima, ha chiesto che venissero chiamati in causa, quali responsabili civili, la Allians SPA, assicurazione della macchina vendemmiatrice che, secondo l’accusa, sarebbe stata coinvolta nell’incidente a causa del quale ha perso la vita il signor Pietro Pipitone, e che venga chiamata in causa anche la ditta che è proprietaria dello stesso mezzo agricolo: la “Caterina Valenti & company” SAS. Il processo è stato rinviato al 26 giugno, giorno in cui il giudice scioglierà la riserva. I fatti contestati risalgono al 20 agosto 2013 nelle campagne di Mazara del Vallo. All’epoca, in un primo momento, non fu immediatamente chiara la causa del decesso. Si parlò di un malore, ma poi, gli esiti dell’autopsia chiarirono che la morte del signor Pipitone era stata causata da traumi multipli provocati da schiacciamento. Dapprima la Procura avviò un’indagine a carico di Massimo Pipitone, figlio minore di Pietro, che quel tragico giorno era in campagna con il padre e guidava il camion, tra i vigneti di famiglia. Massimo una volta raggiunto dall’avviso della conclusione delle indagini è stato assistito dall’avvocato Ignazio Bilardello. La Procura (indagini coordinate dal sostituto procuratore Anna Cecilia Sessa) si è avvalsa della perizia di Luigi Simonetto e del consulente medico legale Argo, oltre ad aver ascoltato diversi testimoni. Il 12 agosto scorso il pm ha avanzato richiesta di archiviazione per Massimo Pipitone, che è stata accolta dal GIP lo scorso 21 novembre. Nei mesi scorsi il sostituto procuratore Sessa ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio per Vincenzo Patti, di 43 anni, assistito dall’avvocato Carlo Ferracane. Quel giorno Patti era al volante della vendemmiatrice, ma secondo il suo legale “non è possibile che sia stato questo il mezzo che ha cagionato il decesso e poi riteniamo che non sia stato l’ultimo a passare da lì”.

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta