Le istituzioni comunali marsalesi, finora, non hanno comunicato la propria adesione all’appello promosso dall’Anci Sicilia per istituire una giornata di lutto cittadino in ricordo dei migranti che hanno perso la vita nel corso del naufragio di domenica notte. Né hanno speso alcuna parola sull’argomento. Tuttavia, l’opinione pubblica locale non è rimasta insensibile a quest’immane tragedia e su Facebook si è già diffusa la notizia di un’iniziativa simbolica che si terrà domenica 26 aprile al Porto di Marsala. Un’adunata civile, aperta a tutta la cittadinanza, per lasciare al mare un fiore, da dedicare alle vittime dell’ennesima tragedia. Ad organizzarla l’associazione “Amici del Terzo Mondo”, da trent’anni in prima linea sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione, il locale presidio di Libera, Marhaba, Amunì e l’ex consigliere comunale Lillo Gesone. “Parliamo di donne, bambini e uomini che hanno perso la vita scappando dalla guerra e dalla fame, cercando dignità e futuro – sottolinea il presidente Enzo Zerilli -. Bisogna intervenire a livello europeo e mondiale. Le istituzioni dovrebbero mettere in sicurezza il Mediterraneo e ognuno, per quello che può, ha il dovere di impegnarsi affinché il Mediterraneo non continui ad essere un cimitero e questa tragedia venga interrotta”. Il presidente degli “Amici del Terzo Mondo”, citando Vittorio Arrigoni, ricorda l’importanza di “restare umani” e stigmatizza quei politici che, per l’ennesima volta, hanno strumentalizzato un evento drammatico a fini elettorali. Il pensiero va, naturalmente, alle dichiarazioni del leader leghista Matteo Salvini, protagonista di sortite quantomeno inopportune sulla vicenda. “Al di là delle posizioni che ognuno ha sull’immigrazione, bisognerebbe avere la decenza di restare in silenzio. Non si possono strumentalizzare politicamente vicende del genere. E’ squallido”.
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