Famiglie e microimprese in difficoltà saranno i destinatari del “prestito della speranza”, la forma di microcredito con risorse private messa in atto grazie all’impegno della Conferenza Episcopale italiana e delle caritas diocesane.
Il prestito è un aiuto in quelle situazioni in cui la perdita del lavoro, una separazione, una malattia improvvisa rischiano d’ingigantire situazioni debitorie o di impedire la normale vita familiare (come il proseguimento degli studi di un figlio o il pagamento di cure mediche specifiche, di rate di mutuo …) o, attraverso il microcredito, un sostegno alle imprese con la la possibilità di accedere a mutui agevolati per aiutare o aprire nuove attività.
Anche a Trapani è iniziata in questi giorni la fase 3.0, con un rilancio del prestito non solo alle famiglie ma anche con il finanziamento alle microimprese o per nuove iniziative imprenditoriali.
Il partner della Cei, che ha previsto un fondo di garanzia di 25 milioni proveniente dall’8×1000, è Intesa Sanpaolo, che per il biennio 2015-2016 attraverso Banca Prossima (la banca del gruppo dedicata al no profit laico e religioso) garantirà più credito a tassi molto contenuti a famiglie e persone in temporanea difficoltà, quadruplicando il fondo di garanzia della Cei, che arriva quindi a 100 milioni.
Il Prestito della speranza avrà due forme: “Credito sociale” destinato alle famiglie disagiate, con un prestito di importo massimo di 7.500 euro erogate in 6 rate bimensili di 1.250 euro ciascuna, come forma di sostegno al reddito. E “Credito fare impresa”, rivolto a microimprese a bassa capitalizzazione o di nuova costituzione, con un prestito erogato in unica soluzione dell’importo massimo di 25mila euro. Particolare attenzione verrà rivolta ai giovani under 40. Tra il 2011 e il 2013, grazie al Prestito della Speranza, è stato sostenuto l’avvio di ben 46 attività nel trapanese.
Per informazioni è possibile rivolgersi presso la Caritas diocesana di Trapani in corso Vittorio Emanuele dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 13.00.