“Va bene la buona scuola, ma a quando la buona agricoltura?”. A chiederselo è Enzo Maggio responsabile della Cia di Petrosino. Secondo il sindacalista, quando l’agricoltura “girava” bene, anche tanti muratori e manovali avevano il lavoro assicurato. “Da quando è crollata l’agricoltura è crollata l’economia della nostra zone – afferma Maggio -. Prima vi erano le banche che davano credito alle imprese, adesso si rifiutano di concedere prestiti per fare fronte alle spese e mandare avanti le aziende”. Maggio lamenta anche l’aumento del numero di tasse che gravano sui lavoratori del settore agricolo, denunciando nel contempo la mancanza di sensibilità che ha mostrato il Governo nazionale per la nostra provincia, con la produzione ridotta a causa della eccessiva calura e della peronospora. “Nessuna risposta è stata data per il risarcimento dei danni, mettendo a rischio sia i produttori agricoli che le cantine sociali”. La preoccupazione, secondo il rappresentante della Cia, è che questo stato di cose si ripercuoterà ulteriormente sul contesto economico del nostro territorio. “Perchè non iniziamo a parlare pure della buona agricoltura? Non basta dare un piccolo aiuto nel sostegno al reddito, che poi è davvero poco, se non si riesce a vendere il prodotto a un prezzo remunerativo. Poi c’è la concorrenza della Spagna e di altri Paesi . Qualcuno si chiede come mai si sono trasferiti migliaia di ettari di catastini al nord Italia, mentre la zona vocata alla viticoltura per eccellenza, rimarrà la provincia di Trapani?”. La Cia ritiene che sia giunto il momento di iniziare una protesta “….per ridare un po’ di dignità all’ economia del settore. Da qui si crea l’occupazione vera, si crea la vera ripresa di tutta l’economia”.