Si è concluso con una condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 2000 euro, oltre al risarcimento danni a tre aziende pari, in totale, a circa 578 euro. In sede di requisitoria il pm Nicola Scalabrini aveva invocato una condanna a 5 anni di carcere e 2000 euro di multa per Antonio Correra, accusato di truffa e insolvenza fraudolenta ai danni di alcune aziende. A pronunciare la sentenza è stato il giudice monocratico Riccardo Alcamo, a conclusione del procedimento nato dalla riunione di tre processi a carico di Correra. Le parti offese, costituite parti civili, sono La Chemia, assistita dall’avvocato Adriana Giacalone e dal legale Linguerri, la Zolfo Industria, il cui legale è Tommaso Raschellà, la curatela Chemical Green, difesa dall’avvocato Nicola Sammaritano, la curatela Lo Porto, rappresentata da Manuela Canale. L’accusa per l’imputato è di aver fatto ordini falsi (verso società inesistenti o per imprenditori che poi smentivano di aver comprato merce) e, in alcuni casi, di essersi trattenuto denaro che i clienti dovevano versare ai fornitori. Gli episodi contestati sono 14. Il pm, in sede di requisitoria, ha depositato due condanne di primo grado a carico di Correra – entrambe impugnate dal difensore dell’imputato, l’avvocato Franco Messina – per calunnia e ricettazione di assegni. Le indagini a carico di Correra sono state svolte dalla sezione di pg della Guardia di Finanza presso la Procura. Il giudice ha stabilito come sanzione accessoria che Correra dovrà risarcire di 240mila euro la Zolfo industria, di 100mila euro la Curatela Lo Porto (anche per il reato di insolvenza fraudolenta), di 238.587 mila euro la Chemia. Correra è stato assolto per cinque capi di imputazione. Il difensore Messina: “attendiamo di leggere le motivazioni, ma posso anticipare che impugneremo la sentenza”.
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