Paolo Ruggirello e il Pd

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

Paolo Ruggirello e il Pd

Condividi su:

lunedì 23 Febbraio 2015 - 18:42

Si parla molto in queste ore dell’ingresso del movimento Articolo 4 all’interno del Pd. Un accordo benedetto dai vertici nazionali democratici e che, soprattutto, sta a cuore ai leader regionali. Restano da comprendere le motivazioni alla base di questo processo politico.

Ad Articolo 4, naturalmente, fa comodo salire sul carro del partito di maggioranza relativa, tenuto conto che gli sbarramenti delle leggi elettorali approvate negli ultimi anni hanno ristretto sicuramente il raggio d’azione per i soggetti politici minori. Ma il Pd che ci guadagna? Sicuramente acquisisce candidati che possono portare voti personali utili alla causa. Dopo di che?

Qualche tempo fa, anche a Marsala, ci spiegarono che per allargare la base dei consensi si dovevano coinvolgere anche donne e uomini che in passato avevano ricoperto incarichi politici con il centrodestra. Com’è andata? Le new entry hanno fatto il pieno di consensi, andando a sedere in Consiglio comunale. Dopo qualche mese, scattano le prime divergenze, muta lo scenario politico, e i neoeletti decidono di lasciare il partito in cui si erano candidati per aderire al gruppo misto. E magari passano all’opposizione… Ora, siccome casi del genere sono stati piuttosto frequenti, tener conto delle esperienze fatte potrebbe essere saggio.

Articolo 4 è un soggetto politico che di fatto nasce dalle ceneri dell’Mpa di Raffaele Lombardo e che ha avuto in Paolo Ruggirello la propria guida nel trapanese. Lo stesso Ruggirello che fu eletto nel 2006 (sostenendo Cuffaro, mica Rita Borsellino…), nel 2008 (con Raffaele Lombardo) e nel 2012 (con la lista Nello Musumeci Presidente). E’ vero che poi è entrato a far parte della maggioranza di Rosario Crocetta e che alle Europee Articolo 4 è stato ospitato nella lista del Pd, candidando (e facendo eleggere) Michela Giuffrida. Nulla di inedito e scandaloso, per carità. Massimo D’Alema, pur di dar forza alla maggioranza che avrebbe dovuto sostenere il suo primo governo fu capace di nominare sottosegretario alla Difesa Romano Misserville, transfuga di An e nostalgico di Mussolini e del Ventennio. La stampa sollevò l’evidente contraddizione e in tanti si chiesero cosa c’entrasse Misserville con il centrosinistra…Allo stesso modo, oggi, viene naturale chiedersi cosa c’entri Paolo Ruggirello con il Pd…Sempre che Renzi, Faraone e Raciti considerino ancora il loro come un partito di centrosinistra…

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta