“Marsala deve gioire di questo successo. Per me, che l’ho visto crescere, è una grande emozione”. Con queste parole Roberta Caly, insegnante di canto marsalese, commenta la vittoria del suo ex allievo Ignazio Boschetto, che con gli altri due giovani tenori del trio “Il Volo” ha trionfato nella 65esima edizione del Festival di Sanremo. “Quello che ha sempre distinto Ignazio – ricorda la Caly – è la sua spontaneità. Al di là delle doti vocali ben coltivate, è rimasto il simpaticone che ho conosciuto. Quando venne da me, accompagnato dalla sua prima insegnante Liliana Andreanò, era già un ragazzo speciale, con una voce molto importante. Si vedeva che in lui c’era qualcosa di diverso, ma non potevamo immaginare quello che sarebbe successo dopo qualche anno”. Secondo Roberta Caly, “Ignazio Boschetto è più versatile, ha un vibrato ben educato”, caratteristiche che potrebbero portarlo a spaziare maggiormente tra lirica e pop, rispetto ai giovani colleghi del trio, Barone e Ginoble. Ma se è vero che le doti naturali e la partecipazione al talent “Ti lascio una canzone” hanno avuto un ruolo molto importante nel successo dell’artista marsalese, è altrettanto vero che la vetrina televisiva va considerata un’opportunità, e non un punto d’arrivo. “Proprio per questo – sottolinea Roberta Caly – il ruolo di un insegnante di canto è molto importante. E’ un educatore che deve contribuire a far conoscere quanto più possibile il linguaggio musicale. Se non c’è un lavoro serio alle spalle, dopo l’approdo ai talent, si rischia di diventare meteore”. Un concetto che Roberta Caly con la scuola “Carpe Diem” ha ripetuto spesso anche ad altre due giovani marsalesi, Arianna Lupo e Clara Palmeri, che hanno già partecipato a “Ti lascio una canzone” e che, secondo l’insegnante lilibetana, “hanno tutte le carte in regola per affermarsi, perchè hanno talento e sono ragazze serie, in gamba”. L’auspicio è che i loro nomi, così come quelli di altri artisti marsalesi di qualità, possano diventare presto familiari nel mondo dei grandi.
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