Teoricamente, il confine tra ciò che è pubblico e ciò che è privato, dovrebbe essere sempre ben definito. Specie se parliamo di territorio e ambiente. In Sicilia, però, questo confine può anche essere opinabile. Un’ulteriore testimonianza arriva direttamente dalla delimitazione delle coste regionali, che andrà completamente ridefinita. L’assessorato regionale territorio e ambiente ha infatti constatato che le cartografie Sidersi fin qui considerate rispecchiano fedelmente la situazione dell’impianto catastale. Tuttavia, la dividente demaniale che segna il confine tra il pubblico e il privato non rispecchia i reali diritti di proprietà.
Uno degli effetti diretti della verifica attuata, porta alla spiaggia di Torrazza, da anni al centro di una nota contesa tra associazioni, istituzioni e la Roof Garden dell’imprenditore Michele Licata. Mercoledì 21 gennaio, la commissione di delimitazione sarà al Comune di Petrosino per procedere alla verifica e alla rettifica della dividente demaniale proprio sulla spiaggia di Torrazza. Le risultanze delle operazioni effettuate, in contraddittorio con i proprietari confinanti verranno quindi verbalizzate e trasmesse all’Agenzia del Territorio per le conseguenti variazioni, segnando una decisa svolta nella storia della spiaggia di Torrazza. “E’ un risultato clamoroso, che va al di là delle nostre stesse aspettative – commenta Letizia Pipitone, presidente del circolo Marsala Petrosino di Legambiente – Siamo partiti anni fa, con un comitato per la difesa della spiaggia, che ne chiedeva la delimitazione. Abbiamo innescato un meccanismo di diffide, denunce, incontri con le pubbliche amministrazioni e oggi vediamo il risultato di quest’azione che riguarda tutta la Sicilia”. Proprio gli esponenti dell’associazione ambientalista e il gruppo fondatore del comitato civico “Salviamo la spiaggia di Torrazza”, hanno portato avanti in questi anni una battaglia per la demanializzazione dell’area, appellandosi alla Costituzione Italiana e al Codice di Navigazione. Altrettanto attenta al futuro di Torrazza era stata l’amministrazione guidata da Gaspare Giacalone, che però aveva preferito puntare sulla procedura di esproprio. “Su questo c’è stata una contrapposizione con il Comune e ci dispiace che la nostra battaglia non sia stata sostenuta – prosegue Letizia Pipitone – quando era chiaro che la soluzione non poteva che essere questa. Non si può essere proprietari di una spiaggia, così come non si può essere proprietari della Fontana di Trevi”. Ad ogni modo, questa soluzione consentirà un risparmio alle casse comunali, tenuto conto che con l’esproprio l’amministrazione avrebbe dovuto concedere un indennizzo economico alla Roof Garden. Mentre la demanializzazione riconosce come pubblico ciò che è pubblico, senza lasciare alcun diritto ai privati.
Soddisfazione per l’arrivo della Commissione che ridelimiterà i confini della spiaggia è stata espressa anche da Gianvito Piccione, presidente del comitato ”Spiaggia di Torrazza”: “Ci auguriamo che la conclusione di questo iter procedurale sarà un passo importante che vale per tutte le battaglie per la difesa dei Beni comuni e che sicuramente rappresenterà un precedente storico che aiuterà a risolvere altri situazioni simili nel resto d’Italia. La tutela e la difesa della nostra spiaggia deve andare oltre questo processo del riconoscimento del limite demaniale e, considerato che fa parte di una zona a protezione speciale (ZPS) e della convenzione internazionale RASMAR, sosteniamo con forza, il processo intrapreso dall’Amministrazione per la rinaturalizzazione, valorizzazione e salvaguardia della nostra spiaggia, che per noi rappresenta un’inestimabile bellezza naturale da vivere e proteggere”.
Immigrazione