Una parte della scogliera nei pressi di San Vito Lo Capo è stata distrutta nella notte tra martedì e mercoledì. L’episodio si è verificato nella frazione di Macari, in un tratto di costa che fa parte del demanio marittimo ed è sottoposto a vincoli ambientali. Ignoti hanno danneggiato una parte della costa rocciosa per ricavare un accesso diretto al mare. A scoprirlo sono stati gli agenti della polizia municipale di San Vito Lo Capo. La Procura della Repubblica di Trapani ha aperto un fascicolo e ha disposto il sequestro di un escavatore trovato nella zona. L’episodio si inserisce purtroppo, nella corposa galleria dei reati ambientali che continuano a verificarsi sul territorio siciliano. Soltanto nel 2013, Legambiente ne ha registrati registrati 3568, contando anche speculazioni edilizie, discariche abusive e smaltimento illegale di rifiuti industriali. Un dato che porta la Sicilia al secondo posto nella classifica nazionale sui reati ambientali, dietro la Campania e davanti a Puglia e Calabria.
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