Velocità ed efficienza, il Tribunale di Marsala è primo in Sicilia

Chiara Putaggio

Velocità ed efficienza, il Tribunale di Marsala è primo in Sicilia

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lunedì 01 Dicembre 2014 - 19:48

 Il presidente Gioacchino Natoli, insieme al presidente della sezione locale dell’ANM Marcello Saladino hanno analizzato le statistiche diramate dal Ministero in merito alle controversie civili
Chi conosce Gioacchino Natoli lo sa. Basta aver assistito anche a poche udienze di processi da lui presieduti per comprendere quanto per lui sia importante l’efficienza anche in termini di tempo impiegato per la conclusione dei processi. Ebbene ora dai risultati pubblicati sul sito web del Ministero della Giustizia si evince che il Tribunale marsalese, per la velocità e l’efficienza è in cima alle classifiche regionali e nazionali.
“Cominciamo con la prima buona notizia – ha detto ieri in conferenza stampa, tenuta insieme a Vito Marcello Saladino, presidente locale dell’ANM (associazione nazionale magistrati). Il Tribunale di Marsala è il primo per la Sicilia, in generale, per ultra-triennalità. Ossia per esistenza di processi ultra-triennalità pendenti innanzi a tribunale.
Su 5709 cause in corso (dati che risalgono al 31 dicembre 2013) solo 267 sono ultratriennali”. Questo sta ad indicare che la macchina della giustizia civile procede spedita, tanto da far piazzare il Tribunale marsalese al terzo posto in tutta Italia. con una pendenza ultratriennale pari al 4,7 percento”. Cifre dunque bassissime che stanno ad indicare che solo pochi processi qui durano più di tre anni e a volte si tratta di durate tecniche necessarie per la difficoltà della materia oggetto del procedimento. Questo riguarda solo il civile ordinario. Non fallimentare né l’esecuzione immobiliare.
“A dire il vero – precisa Natoli – l’intero distretto di Palermo, di cui Marsala fa parte, è il migliore della Sicilia”. La funzionalità del Tribunale, come spiegato dai giudici, è legata all’applicazione del metodo “Barbuto”, sperimentato, per la prima volta nel Tribunale di Torino. “Il metodo Barbuto non richiede che i giudici lavorino di più, ma insegna a selezionare l’oggetto del proprio lavoro.  Solitamente accade ad ogni magistrato che la struttura del ruolo viene trovata. Il metodo prevede di targare i processi, in base al tempo di iscrizione. Dedicare il massimo tempo alle cause antiche, meno a quelle di 2-3 anni e una quota a quelle recenti. Produttività maggiore per le antiche e minore per le nuove. Nel 2001 il tribunale di Torino ha fatto ottime performance e nel 2003 è stato premiato con la bilancia di cristallo”, aggiunge Natoli.  Metodo che dal 2002 in molti hanno adottato e a Marsala viene impiegato con successo.
In Italia i Tribunali sono 139 e nonostante la velocità nell’eseguire il lavoro, il palazzo di giustizia lilybetano è al 26esimo posto per scopertura dei posti dei magistrati. Va meglio in merito al personale amministrativo, siamo al 92esimo posto: mancano solo 8 unità. La produttività è data anche dal fatto che in media i magistrati fanno 4 o a volte anche 6 udienze all’anno per processo, mentre altrove la media di è una all’anno. A Marsala dovrebbero esserci 22 giudici, ma al massimo ce ne sono 20. Il carico medio per giudice togato è di 457 fascicoli procapite, “ma ne definiamo 671 all’anno”. Da qui il segno del calo dei processi “antichi”.

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