I poveri non sono stupidi

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

I poveri non sono stupidi

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martedì 11 Novembre 2014 - 10:33

I dati sulla situazione economica italiana raccontano ogni giorno un Paese più povero. Secondo uno degli ultimi rapporti dell’Istat, il 28.7% dei residenti in Italia si trova a rischio povertà o esclusione sociale. Una fotografia impietosa, in cui una posizione particolarmente delicata viene assunta dai lavoratori autonomi, che come certifica la Cgia di Mestre, vivono schiacciati da tasse, burocrazia e difficoltà di accesso al credito.
Il tema della povertà è stato anche al centro del meeting degli operatori della Caritas siciliana, riunitisi a Mazara lo scorso fine settimana. E nell’occasione, il Vescovo Mogavero ha utilizzato toni molto severi nei confronti della classe dirigente regionale, incapace di cogliere la gravità del momento che sta vivendo la comunità siciliane. Difficile dargli torto, se pensiamo che in più occasioni l’Ars è stato definito “il Parlamento più costoso d’Europa”. Un titolo (in vero poco invidiabile) che viene mantenuto nonostante la spending review imposta dal decreto Monti abbia portato a una riduzione delle indennità dei deputati (passate da 16 a 11 mila euro al mese). Qualche taglio è arrivato anche per gli stipendi degli impiegati dell’Ars, che comunque continuano a guadagnare il 10% rispetto ai colleghi del Senato. Ma siamo distanti da una vera presa di coscienza di una situazione generale sempre più drammatica. Ed è proprio a questi dati che il Vescovo di Mazara si sarà riferito, affermando che la Regione Siciliana “è lontana mille miglia dalle realtà” e che “l’autonomia siciliana, se non messa in pratica integralmente, è una palla al piede”. In tutto ciò, c’è anche qualche Consiglio comunale che decide di aumentarsi i gettoni di presenza, com’è avvenuto a Trapani, tra mille polemiche.
Eppure, in un momento in cui le amministrazioni continuano a chiedere “lacrime e sangue” alle famiglie, ai lavoratori, alle scuole e alle imprese, riducendo al minimo i servizi e i sussidi sociali, ci si aspetterebbe ben altri provvedimenti. Poi, magari, gli stessi che continuano a difendere con avidità i propri privilegi, ce li ritroveremo alla prossima campagna elettorale nei quartieri popolari con le facce contrite a simulare solidarietà e comprensione di fronte a situazioni di drammatica indigenza. E’ in quel momento che si ricordano dei poveri e dei loro voti, che possono risultare decisivi per l’affermazione di un candidato rispetto a un altro. Ma dovrebbero ricordare, anche – i nostri politici – che i poveri non sono affatto stupidi. E che se li hai presi in giro troppe volte, non è detto che ci caschino sempre…

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