Tasi, ta-no

Claudia Marchetti

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Tasi, ta-no

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mercoledì 10 Settembre 2014 - 17:26

La Tassa sui Servizi Indivisibili è un’altra trovata che ci fa solo ricordare, chiamatela come volete, di pagare i tributi dovuti. Mentre i Consigli delle varie città italiane si apprestano a votarla, qualcuno ancora si chiede cosa sia. La Tasi in buona sostanza include sia l’IMU sulla prima casa (che era stata abolita) sia la TARI, imposta sui rifiuti, una tassa unica comunale per essere più chiari. L’aliquota Tasi comprende i pagamenti relativi, tra gli altri, a viabilità e illuminazione pubblica, protezione civile, servizio idrico integrato, spese pubblica sicurezza e vigilanza. Nelle scorse ore, anche il Massimo Consesso Civico di Marsala ha approvato l’aliquota fissata all’1,5 per mille ma in altre città c’è stata una stangata. Guardando vicino casa nostra, al comune di Trapani ancora è tutto rimandato, o almeno fino a quando andiamo in stampa, ad Erice è stata approvata all’1,8, a Mazara del Vallo, il Consiglio ha approvato l’aliquota Tasi al 2,5 per mille, un po’ alta rispetto alle precedenti; a Paceco invece è scontro: più i no che i si. Ma se andiamo a Palermo la situazione peggiora: le aliquote della Tasi sulla prima casa è stata fissata al 2,89 per mille sul valore catastale. Una vera e propria corsa all’approvazione della tassa quindi, considerato che la prima scadenza per il pagamento è stata fissata al 16 ottobre prossimo. I risparmi per i comuni incominciano a vedersi già da adesso, anche se il premier Renzi, intervenuto martedì sera nella trasmissione di Bruno Vespa “Porta a Porta”, ha chiarito come nella Legge di Stabilità probabilmente troverà spazio un limite alla tassazione dei comuni… altrimenti si ritroverà  con milioni di lavoratori e pensionati che vogliono le 80 euro ed in questo momento Renzi non può permettersele. Ha un bel da fare già con Pil, scuola e scontri all’interno del PD. Per l’ex sindaco di Firenze una tassa sola, che include le varie sigle che stavano incominciando a generare caos, è più che sufficiente e “sai quanto costa”. Non ha torto il premier, ma il problema rimane: le famiglie italiane lottano contro la disoccupazione e qui si parla di tasse uniche e legge di stabilità  instabile… quando si inizierà a parlare di lavoro?

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