Sembra giunta ad un punto di non ritorno la vicenda dei lavoratori della Megaservice, azienda partecipata della provincia regionale di Trapani che si occupa di multiservizi come ad esempio la pulizia nelle scuole del territorio trapanese. La Segreteria regionale del Partito di Rifondazione Comunista, ieri in un comunicato, ha espresso tutta la propria indignazione, condannando il licenziamento degli operai e degli impiegati della Megaservice. “Un altro danno procurato dalle presunte riforme “rivoluzionarie” del Governo regionale di Crocetta – affermano Antonio Marotta, segretario regionale del Partito e Frank Ferlisi, responsabile lavoro della Segreteria – che finge di abolire le province mentre di fatto ne cambia semplicemente la denominazione, rendendole, però, non elettive in coerenza con la costruzione di una democrazia autoritaria portata avanti dal Governo nazionale presieduto da Matteo Renzi. Siamo convinti che non tutte le strade percorribili per evitare questa ennesima tragedia dell’occupazione in Sicilia siano state prese in considerazione. Il guaio – continuano i due esponenti politici – è stato creato prima che dal superamento delle province nell’uso sconsiderato e mafioso dell’azienda che divorava risorse con passività tali da dovere intervenire drasticamente, mentre i lavoratori avevano le professionalità e le competenze per svolgere al meglio i compiti assegnati: pulizie degli edifici pubblici da un lato e manutenzione e costruzione edile dall’altro. Rifondazione comunista è al fianco dei lavoratori della Megaservice, come lo è stata nei mesi scorsi e si impegna affinchè questa scelta sciagurata e criminale del licenziamento venga ritirata”. Lo ricordiamo, la società multiservizi è stata posta in liquidazione lo scorso anno. Un mese fa circa, il Commissario Straordinario dell’Ente, Antonio Ingroia, aveva incontrato i lavoratori per il quale ormai la Cassa Integrazione è terminata. “Insieme si sta valutando l’ipotesi di formare una cooperativa di lavoratori – aveva affermato Ingroia – per rimettere in piedi quel che resta della società”. Altri incontri si sono succeduti nel tempo. Anche Diego Maggio, vice segretario generale dell’Ente provinciale, si era impegnato ad indire un tavolo prefettizio con la partecipazione di tutti gli amministratori dei comuni interessati e della Regione. Lo scopo sarebbe stato quello di trovare una soluzione per la ricollocazione del personale. Al momento però è tutto fermo, sono i lavoratori che non possono aspettare più.