Sono passati 22 anni da quel famoso 23 maggio del 1992, giorno in cui la strage di Capaci alle 17:58 segnò una prima svolta nella storia siciliana. Come laici di Azione Cattolica che offriamo il nostro servizio “tra piazze e campanili”, non vogliamo essere complici di un potere che corrompe anche le coscienze, non vogliamo essere distratti amministratori di una giustizia gestita con manovre dei potentati politici ed economici, vogliamo essere sentinelle di una società buona, “vedere cosa accade nella porta accanto”, nei nostri comuni, nelle nostre Chiese, nelle nostre regioni, nel nostro stato e impegnarci affinché ad ogni passo avanti della società civile non corrisponda un morto, per non assistere più ad un così alto sacrificio sull’altare della difesa della legalità. E’ questo l’impegno che in questo ventiduesimo anniversario ci assumiamo da vivere e testimoniare nelle nostre comunità consapevoli che il lavoro educativo con i giovani, aiutandoli a fare comunità, è l’intervento più utile (e il più faticoso) per costruire legalità e non solo a parole. Sul solco che Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Rocco Chinnici, Ninni Cassarà, Pio La Torre, don Pino Puglisi, Rosario Livatino, don Peppino Diana, Mauro Rostagno e tutti gli altri assassinati per mano mafiosa…. hanno tracciato, ci impegniamo a far camminare la Sicilia degli onesti perché le nostre vite, la nostra terra meritano di più.
Dalila Ardito
e il consiglio diocesano di Azione Cattolica di Trapani