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Appalti truccati: chiesti i domiciliari per 18 indagati, coinvolti Totò Cuffaro e Saverio Romano

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martedì 04 novembre 2025 - 13:23

Appalti truccati Palermo

Palermo L’inchiesta appalti truccati a Palermo entra nella fase cruciale: la Procura di Palermo ha avanzato la richiesta di arresti domiciliari per 18 indagati nell’ambito di un’indagine che ipotizza, a vario titolo, associazione per delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Tra i destinatari della richiesta figurano l’ex governatore Salvatore Cuffaro e il parlamentare Saverio Romano. Prima di ogni decisione, il Gip ascolterà gli indagati nell’interrogatorio preventivo; solo dopo valuterà se applicare le misure, compresa l’eventuale richiesta di autorizzazione a procedere per il deputato Romano, come prevede l’art. 68 della Costituzione.

Appalti truccati Palermo: la richiesta di misura e l’iter procedurale

I Carabinieri del Ros hanno notificato agli indagati l’invito a comparire davanti al giudice. In parallelo, su disposizione della Procura, sono state eseguite perquisizioni per evitare la dispersione di eventuali prove dopo la discovery degli atti. L’iter adesso prevede una sequenza chiara: interrogatori, valutazione del Gip sulla sussistenza delle esigenze cautelari e, se del caso, eventuale attivazione della procedura di autorizzazione parlamentare per Romano. In questa fase vale il principio di presunzione di innocenza; i fatti contestati restano ipotesi di reato fino a sentenza definitiva.

Gli indagati e i ruoli ipotizzati

Secondo gli atti notificati, la richiesta di misura cautelare riguarda 18 persone. Oltre a Cuffaro e Romano, compaiono Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello, Paolo Bordonaro, Alessandro (Mario) Caltagirone, Roberto Colletti, Marco Dammone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Antonio Iacono, Mauro Marchese, Sergio Mazzola, Carmelo Pace (capogruppo Dc all’Ars), Vito Raso, Paolo Emilio Russo, Giovanni Giuseppe Tomasino e Alessandro Vetro. Le contestazioni, differenziate per singolo indagato, richiamano presunti appalti pilotati, con la partecipazione di funzionari pubblici e imprenditori. I nomi e le ipotesi accusatorie, per ciascuno, saranno vagliati nel contraddittorio con la difesa dinanzi al giudice.

Le perquisizioni e l’invito a comparire

I militari hanno eseguito decreti di perquisizione a carico di alcuni indagati, tra cui l’ex presidente della Regione, su disposizione dei pubblici ministeri. Contestualmente è stato notificato l’invito a rendere interrogatorio a seguito della richiesta di misura. Questo passaggio, previsto dalla normativa, consente al Gip di assumere elementi da accusa e difesa prima di decidere sull’eventuale applicazione dei domiciliari.

Le dichiarazioni di Cuffaro e Romano

Salvatore Cuffaro ha reso noto di avere ricevuto un avviso di garanzia e di avere collaborato con gli investigatori durante le perquisizioni, dichiarandosi fiducioso nell’operato della magistratura e pronto a chiarire la propria posizione.
Saverio Romano ha affermato di essere tranquillo e a disposizione dei magistrati. In un video ha parlato di «danno già fatto» sul piano mediatico e ha annunciato che ribadirà la fiducia nella giustizia in sede di interrogatorio, anticipando la volontà di spiegare le proprie ragioni.

Reazioni politiche e istituzionali

La notizia ha generato immediati commenti nel panorama politico regionale e nazionale. Tra le reazioni, si registrano le prese di posizione di esponenti di opposizione e maggioranza, con richiami alla trasparenza nella sanità e alla necessità di tutelare l’immagine delle istituzioni. Alcuni chiedono linea dura nelle giunte; altri invitano a evitare sciacallaggi mediatici, richiamando il garantismo e la centralità del giudizio.

I profili richiamati nel dibattito pubblico

Nel dibattito è stato ricordato che Cuffaro è stato condannato con sentenza definitiva nel 2011 per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio, pena scontata entro il 2015; successivamente ha ottenuto la riabilitazione. Per Romano, invece, è stato ricordato il proscioglimento nel 2012 dall’accusa di concorso esterno. Questi profili, citati nei commenti politici e giornalistici, vengono oggi separati dall’attuale fascicolo, che riguarda fatti diversi e sarà valutato ex novo dal giudice.

Presupposti giuridici: cosa valuta il Gip

La decisione del Gip su una misura come i domiciliari dipende da gravi indizi di colpevolezza e dalla presenza di esigenze cautelari (pericolo di fuga, inquinamento probatorio, reiterazione del reato). In più, per i parlamentari, prima dell’eventuale esecuzione va considerata l’autorizzazione a procedere prevista dalla Costituzione. Solo l’esito degli interrogatori e l’analisi degli atti potranno orientare la scelta finale del giudice.

Contesto: appalti pubblici e settore sanitario

Dall’ipotesi accusatoria emergono presunti condizionamenti di gare, in particolare nella sanità. È un settore ad alto impatto pubblico, perché coinvolge spesa, servizi essenziali e diritti dei cittadini. Per questo la Procura ha ricordato l’esigenza di tutelare le prove con perquisizioni e con un calendario di interrogatori ravvicinati. L’attenzione resta massima: gli atti notificati segnano solo l’inizio del confronto processuale.

Le prossime tappe

Nelle prossime settimane, dopo gli interrogatori di tutti i destinatari dell’invito a comparire, il Gip valuterà se e quali misure applicare. In caso di parlamentari, la Procura potrà attivare la richiesta di autorizzazione alla Camera. Nel frattempo, le difese potranno depositare memorie, chiedere acquisizioni, presentare documenti e argomentazioni. L’esito non è predeterminato: il giudice potrà accogliere, rigettare o rimodulare le richieste.

Cronologia sintetica dei punti salienti

Richiesta di domiciliari per 18 indagati.
Notifica dell’invito a comparire per l’interrogatorio preventivo.
Esecuzione di perquisizioni per evitare dispersione della prova.
Eventuale autorizzazione a procedere per il deputato Romano.
Dopo gli interrogatori, decisione del Gip sulle misure cautelari.

Vicenda complessa e ad alto impatto pubblico: seguirla con equilibrio è doveroso. Speriamo bene, confidando in tempi rapidi e chiarezza per tutte le parti.


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