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Caldo record Sicilia, aumenta il rischio di trombosi e vene varicose: “Prevenire è fondamentale”

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lunedì 01 settembre 2025 - 12:00

Caldo record Sicilia, cresce l’allarme per la salute venosa

Marsala – Il caldo record in Sicilia sta mettendo a dura prova non solo la resistenza fisica, ma anche la salute delle gambe. Con punte oltre i 42 gradi in diverse province, aumenta il rischio di trombosi e vene varicose, soprattutto per chi soffre di disturbi venosi o è predisposto. Secondo uno studio pubblicato sull’European Journal of Vascular and Endovascular Surgery, le alte temperature possono far crescere fino al 35% i sintomi venosi nei soggetti a rischio.

Dati preoccupanti e categorie più esposte

In Sicilia si stima che tra 250mila e 400mila donne soffrano di problemi venosi, in particolare tra i 25 e i 65 anni. Gli uomini risultano meno colpiti, ma dopo i 35 anni – e soprattutto oltre i 50 – i numeri aumentano. L’incidenza cresce dal 9,8% nella fascia 18-34 anni fino al 25,7% tra i 55 e i 64 anni. Studi recenti segnalano che oltre il 45% dei giovani tra 18 e 29 anni presenta sintomi di vene varicose, con punte del 74% tra i 70 e i 79 anni. Le donne in età fertile, tra i 25 e i 45 anni, sono particolarmente vulnerabili.

Legame tra caldo estremo e trombosi

Una revisione dell’American Heart Association indica che le ondate di caldo prolungate possono aumentare del 20% l’insorgenza di trombosi venosa profonda. Il motivo è legato alla vasodilatazione, che rallenta il ritorno del sangue verso il cuore e favorisce la stasi venosa. Disidratazione e scarsa mobilità durante le ore più calde aggravano il problema.

Prevenzione: i consigli degli esperti

Per ridurre il rischio di complicazioni, gli specialisti raccomandano di idratare costantemente l’organismo, usare calze elastiche leggere per favorire il ritorno venoso, praticare attività fisica moderata evitando l’esposizione prolungata al sole, ed effettuare controlli ecocolordoppler periodici. Questi accorgimenti sono particolarmente importanti per chi soffre già di vene varicose o insufficienza venosa cronica.

L’intervento di Giovanni Alongi

“Con queste temperature estreme, i disturbi venosi si acuiscono in modo significativo – spiega il dottor Giovanni Alongi, angiologo fondatore dei centri Angiocor e segretario nazionale dell’Associazione Flebologica Italiana –. Per questo è fondamentale agire in prevenzione e, quando necessario, intervenire con trattamenti rapidi e mini-invasivi”. Alongi, premiato per quattro anni consecutivi come angiologo più apprezzato d’Italia con il MioDottore Award, ha brevettato il metodo Angiocor, che unisce tecniche ecoguidate e procedure non invasive per trattare safene e varici in pochi minuti, senza bisturi e senza ricovero.

Un approccio innovativo

“La mia metodica prevede anche una fase di mantenimento personalizzata – aggiunge Alongi – per ridurre al minimo il rischio di recidive. Rispetto alla chirurgia tradizionale, l’impatto estetico è superiore e il ritorno alla vita quotidiana è pressoché immediato”. Con sedi a Palermo, Messina e Agrigento, i centri Angiocor attraggono pazienti anche da altre regioni, come la Calabria, alla ricerca di soluzioni moderne per la salute venosa.

In bocca al lupo a chi combatte i disturbi venosi e un invito alla prevenzione da tutta la redazione


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