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Emergenza idrica, dighe a secco in provincia di Trapani: aziende agricole senza acqua

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martedì 22 luglio 2025 - 8:40

Emergenza idrica Mazara Castelvetrano

Marsala – L’emergenza idrica Mazara Castelvetrano continua a colpire duramente il settore agricolo della provincia di Trapani. La Cia Sicilia Occidentale lancia un nuovo allarme, evidenziando la drammatica situazione che coinvolge centinaia di aziende nei comuni di Mazara del Vallo, Castelvetrano e Campobello di Mazara. Le dighe Trinità e Garcia Mario Francese sono quasi completamente a secco e le limitazioni imposte dalla Regione stanno aggravando la crisi.

L’inverno di piogge non ha salvato le dighe

La crisi idrica non dipende solo dalla siccità. Nonostante le abbondanti piogge dello scorso inverno, milioni di metri cubi d’acqua sono andati persi. La causa? I noti problemi strutturali della diga Trinità, messa fuori esercizio a gennaio su disposizione del Ministero delle Infrastrutture (MIT). L’apertura delle paratie ha svuotato l’invaso e il successivo stop a marzo è arrivato troppo tardi per recuperare i livelli d’acqua, anche a causa delle scarse piogge primaverili.

Prelievi d’acqua ridotti al minimo indispensabile

La situazione è peggiorata a giugno quando l’Autorità di Bacino della Regione Siciliana ha autorizzato un prelievo limitato a 600.000 metri cubi contro un fabbisogno agricolo stimato tra 5 e 6 milioni. La situazione è ulteriormente crollata pochi giorni fa, con una nuova riduzione a soli 177.000 metri cubi decisa dal Dipartimento Acqua e Rifiuti. La motivazione ufficiale riguarda la tutela della fauna ittica, ma le conseguenze rischiano di devastare l’economia agricola locale.

Cia Sicilia Occidentale: “Aziende agricole a rischio chiusura”

Il vicepresidente della Cia Sicilia Occidentale, Matteo Paladino, denuncia con fermezza l’emergenza idrica Mazara Castelvetrano. Pur riconoscendo l’importanza della tutela ambientale, Paladino critica l’assenza di equilibrio tra salvaguardia ambientale e sostegno al settore agricolo. Con prelievi irrisori, migliaia di ettari coltivati a vigneti, uliveti e ortaggi rischiano di non sopravvivere all’estate.

Anche la diga Garcia è ai minimi storici

Il quadro si completa con la crisi alla diga Garcia Mario Francese, che rifornisce le campagne di Campobello, Mazara e Castelvetrano. Anche qui i dati sono impietosi: a fronte di un fabbisogno di 7 milioni di metri cubi, la disponibilità reale si ferma appena a 1 milione. Una situazione definita “drammatica” dalla Cia, che chiede interventi urgenti.

Ristori irrisori per le aziende agricole del Trapanese

Oltre al danno, anche la beffa: la misura “Ristori Siccità 2024” prevede appena 150 euro per ettaro e, paradossalmente, esclude i vigneti. La denuncia di Cia Sicilia Occidentale è chiara: con costi produttivi che vanno ben oltre i 5.000 euro per ettaro, tali ristori risultano simbolici e inadeguati.

La richiesta di interventi strutturali per superare l’emergenza idrica

Secondo Paladino, il problema dell’emergenza idrica Mazara Castelvetrano non può essere risolto con bonus una tantum o ristori insufficienti. Servono investimenti strutturali per la manutenzione delle dighe, un piano straordinario per il recupero delle reti idriche e, soprattutto, un sistema di ristori realmente proporzionato ai danni subiti.

Il rischio desertificazione economica e sociale

Cia Sicilia Occidentale conclude l’allarme con un appello alla Regione Siciliana: “Non si può continuare a rincorrere le emergenze. Senza programmazione e investimenti, il destino dei nostri territori è la desertificazione economica e sociale”. Un monito che riguarda non solo l’agricoltura, ma l’intero tessuto economico della provincia di Trapani.

Complimenti alla Cia Sicilia Occidentale per l’impegno costante nella tutela degli agricoltori locali e nella difesa del comparto agricolo siciliano.


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