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Addio ad Arnaldo Pomodoro: le sue opere vivono anche a Marsala e Gibellina

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lunedì 23 giugno 2025 - 16:21

Simposio di Minoa: l’opera di Pomodoro a Marsala resta viva

Marsala – Il mondo dell’arte piange Arnaldo Pomodoro, scomparso a Milano domenica 22 giugno alla vigilia dei suoi 99 anni. La sua opera ha segnato la scultura contemporanea italiana e internazionale, lasciando un segno profondo anche nel territorio siciliano: tra le testimonianze più importanti, l’opera Moto terreno solare realizzata per il Simposio di Minoa a Marsala, ancora oggi emblema del connubio tra arte e paesaggio. Pomodoro è stato anche protagonista della ricostruzione di Gibellina dopo il sisma del 1968, insieme ad artisti del calibro di Pietro Consagra e Giò Pomodoro.

L’eredità di Pomodoro tra Marsala e Gibellina

Moto terreno solare, il grande murale in cemento ideato per il Simposio di Minoa a Marsala, rappresenta uno dei capolavori ambientali del Maestro. Non solo un’opera da ammirare, ma uno spazio da attraversare, da vivere, in cui riflettere sul rapporto tra forma e significato. A Marsala, Pomodoro ha lasciato un’impronta che affonda le radici nella sperimentazione, nella materia e nella memoria.
Altre sue opere si trovano nel Granaio del Baglio Di Stefano di Gibellina, città rinata dopo il terremoto grazie anche al contributo visionario dello scultore. Pomodoro vi realizzò, tra l’altro, un Aratro in rame, ferro e intonaco per la tragedia “Didone, regina di Cartagine” di Cherif, oggi installato vicino alla Chiesa di Quaroni.

Un artista totale: tra sfere, labirinti e scenografie teatrali

Pomodoro ha scolpito la materia come se fosse memoria: sfere, dischi, colonne fratturate, ogni sua opera è una metafora vivente del contrasto tra apparenza e sostanza. Le sue iconiche sfere di bronzo, visibili anche nel Trinity College di Dublino e nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, sembrano aprirsi allo sguardo per svelare un universo interno disordinato, meccanico, quasi organico. L’esterno è perfetto, ma dentro si cela la complessità dell’essere umano.
Uno dei suoi lavori più ambiziosi, “Ingresso nel labirinto”, è un’installazione ambientale dedicata all’epopea di Gilgamesh, che travalica i confini della scultura per diventare esperienza mitica e simbolica.

Il pensiero e la Fondazione

Pomodoro ha sempre rifiutato l’idea di una scultura intesa solo come oggetto. La sua arte era spaziale, ambientale, immersiva, un’esperienza che coinvolge il pubblico. Questo approccio ha trovato forma concreta nella sua Fondazione a Milano, pensata come un centro vivo e aperto al confronto culturale.
“La mia Fondazione – affermava Pomodoro – è un luogo attivo, non solo conservativo. Il meglio deve ancora venire, è solo l’inizio. Deve essere un progetto radicato, proiettato verso il futuro”. La Fondazione continuerà a operare nel rispetto di questa visione, promuovendo mostre, eventi, studi e confronti sull’arte contemporanea.

Una carriera lunga e luminosa

Dai primi esperimenti in oreficeria, passando per la fondazione del gruppo 3P e il trasferimento a Milano, Pomodoro ha costruito un linguaggio plastico unico, fatto di segni, squarci e geometrie. Le sue opere monumentali sono disseminate in tutto il mondo: Roma, Milano, New York, Dublino, Copenaghen, Brisbane, solo per citarne alcune.
Tra le sue installazioni più note: “La Colonna del viaggiatore”, “Disco solare”, “Papyrus”, “Lancia di Luce” a Terni, il portale bronzeo del Duomo di Cefalù, e il Carapace a Bevagna, una cantina-scultura che fonde arte e architettura.

Mostre, premi e insegnamenti

Pomodoro ha insegnato nelle università americane di Stanford, Berkeley e Mills College. Le sue opere sono state esposte in Parigi, Ferrara, Firenze, Giappone, New York, Savona. Tra i riconoscimenti più prestigiosi: il Premio alla Biennale di Venezia, il Carnegie Prize, il Praemium Imperiale per la Scultura e il titolo di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana.

L’ultimo saluto

Mancherai a tutti noi, Arnaldo, e faremo tesoro dei tuoi insegnamenti”, ha dichiarato Carlotta Montebello, direttrice della Fondazione. Pomodoro lascia una produzione immensa e una lezione che resiste al tempo: la scultura è vita, è spazio, è pensiero. Un’eredità che Marsala, con il suo Simposio di Minoa, custodirà per sempre.
Complimenti per una vita dedicata alla bellezza e alla verità dell’arte.



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