Marsala Live

admin@admin.com

Abbigliamento da lavoro e normativa: cosa prevede il D.Lgs. 81/2008

Condividi su:

lunedì 14 aprile 2025 - 23:02
La sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta un tema centrale nella tutela della salute dei lavoratori.

 

In Italia, il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 costituisce il principale riferimento normativo in materia di sicurezza e salute sul lavoro.

Tra gli aspetti trattati dal decreto, l’abbigliamento da lavoro assume un ruolo essenziale, non solo per distinguere ruoli e mansioni, ma soprattutto per proteggere il lavoratore da rischi specifici connessi all’attività svolta.

Il vestiario professionale rientra infatti tra i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), la cui fornitura, utilizzo e manutenzione sono regolati in modo rigoroso dal legislatore.

Questa guida intende offrire una panoramica chiara e dettagliata sul rapporto tra normativa e abbigliamento da lavoro, illustrando gli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/2008, i criteri di scelta dei DPI e le responsabilità connesse alla gestione dell’equipaggiamento protettivo.

La sicurezza sul lavoro secondo il D.Lgs. 81/2008

Il Decreto Legislativo 81/2008 ha l’obiettivo di garantire condizioni di lavoro sicure e salubri attraverso una serie di misure preventive e protettive.

All’interno di questo contesto, l’abbigliamento da lavoro viene normato come elemento indispensabile per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.

Cosa si intende per DPI e quando è obbligatorio

Il Decreto definisce i Dispositivi di Protezione Individuale come qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata dal lavoratore per proteggerlo da uno o più rischi che possano minacciarne la sicurezza o la salute durante l’attività lavorativa.

L’abbigliamento da lavoro rientra tra questi dispositivi quando svolge una funzione protettiva specifica rispetto a rischi meccanici chimici termici elettrici biologici o atmosferici.

L’obbligo di utilizzo dei DPI scatta quando non è possibile eliminare o ridurre i rischi attraverso misure tecniche organizzative o procedurali.

Il datore di lavoro è tenuto a valutare i rischi presenti e a fornire ai lavoratori i DPI più idonei alla mansione svolta compreso l’abbigliamento tecnico necessario.

Tipologie di abbigliamento da lavoro previste dalla normativa

Esistono diverse tipologie di abbigliamento da lavoro classificate in base alla loro funzione protettiva.

Tra queste rientrano le tute ignifughe, le giacche antitaglio, i pantaloni ad alta visibilità, le calzature di sicurezza, i guanti protettivi e i caschi.

Ogni elemento è progettato per offrire protezione in base al tipo di rischio identificato nella valutazione aziendale.

La normativa impone che tali dispositivi siano conformi alle direttive europee e marcati CE a garanzia del rispetto degli standard tecnici di sicurezza.

L’idoneità dell’abbigliamento deve essere verificata periodicamente per assicurare che continui a garantire il livello di protezione previsto.

Obblighi del datore di lavoro e dei lavoratori

Il datore di lavoro ha il compito di individuare i DPI necessari fornire gratuitamente i dispositivi ai dipendenti formarli sul corretto utilizzo e vigilare affinché vengano effettivamente indossati durante lo svolgimento delle mansioni.

Inoltre è responsabile della manutenzione, della sostituzione e della pulizia degli indumenti protettivi.

I lavoratori sono a loro volta obbligati a utilizzare correttamente i DPI ricevuti, a partecipare ai corsi di formazione e a segnalare eventuali anomalie o danneggiamenti dei dispositivi.

Il mancato rispetto di tali obblighi può comportare sanzioni sia per l’azienda sia per il lavoratore.

L’importanza della scelta adeguata dell’abbigliamento da lavoro

La selezione dell’abbigliamento protettivo non può essere generica ma deve basarsi su un’attenta analisi dei rischi specifici dell’ambiente di lavoro.

Ogni comparto produttivo presenta infatti pericoli diversi che richiedono soluzioni tecniche mirate.

Analisi dei rischi e valutazione delle esigenze

La prima fase del processo di selezione dell’abbigliamento protettivo consiste nell’effettuare una valutazione dei rischi che potrebbero derivare dalle condizioni di lavoro.

Questa analisi è obbligatoria per legge e deve essere documentata nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

I rischi possono essere di natura meccanica termica chimica elettrica o biologica e determinano la tipologia di protezione necessaria.

In base ai risultati ottenuti il datore di lavoro stabilisce quali dispositivi adottare in termini di materiali resistenza vestibilità e comfort.

L’abbigliamento deve inoltre permettere libertà di movimento e non ostacolare l’esecuzione delle mansioni.

Certificazioni e conformità tecnica

Affinché l’abbigliamento da lavoro sia conforme alla normativa deve possedere una serie di certificazioni che ne attestino la qualità e l’efficacia.

Il marchio CE è obbligatorio e garantisce che il dispositivo rispetti i requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle direttive europee.

In alcuni casi specifici possono essere richieste ulteriori certificazioni come quelle previste dalla norma EN ISO per indumenti protettivi contro il calore o le sostanze chimiche.

Anche il sistema di etichettatura deve essere chiaro e completo riportando informazioni relative al produttore alle istruzioni d’uso al livello di protezione offerto e alle modalità di manutenzione.

Solo indumenti conformi possono essere impiegati per adempiere agli obblighi normativi.

Personalizzazione e identificazione visiva

In alcuni contesti produttivi è utile adottare capi personalizzati con colori loghi o codici che identifichino il ruolo del lavoratore o la sua appartenenza a un reparto specifico.

Sebbene la personalizzazione non sia obbligatoria può contribuire a migliorare la gestione della sicurezza in azienda agevolando l’individuazione rapida di figure responsabili o di operatori abilitati a svolgere determinate attività.

Naturalmente anche gli indumenti personalizzati devono rispettare i requisiti previsti dal D.Lgs. 81/2008 e mantenere tutte le caratteristiche tecniche e protettive richieste in funzione del rischio.

Gestione e manutenzione dell’abbigliamento protettivo sul posto di lavoro

Una volta forniti i dispositivi è necessario garantire un’adeguata gestione nel tempo per mantenere elevati gli standard di protezione.

La normativa attribuisce precisi obblighi relativi alla manutenzione sostituzione e conservazione degli indumenti protettivi.

Manutenzione ordinaria e controlli periodici

L’abbigliamento da lavoro soggetto a usura deve essere sottoposto a controlli regolari per verificare che mantenga intatte le sue proprietà protettive.

Eventuali danni visibili come lacerazioni, abrasioni o perdita di visibilità riflettente rappresentano un rischio per il lavoratore e devono essere segnalati tempestivamente.

Il datore di lavoro è tenuto a predisporre un programma di manutenzione che includa la pulizia periodica, la riparazione o la sostituzione degli indumenti.

In alcuni casi la manutenzione deve essere affidata a fornitori specializzati in grado di garantire standard igienici e tecnici adeguati.

Conservazione e stoccaggio dei DPI

Anche la conservazione dei dispositivi riveste un ruolo importante nella gestione dei DPI.

Gli indumenti devono essere riposti in ambienti puliti asciutti e privi di contaminanti per evitare il degrado prematuro dei materiali.

Il deposito dei capi deve rispettare criteri di ordine e igiene tali da permettere un accesso rapido e sicuro da parte dei lavoratori.

È buona prassi identificare spazi dedicati alla custodia degli indumenti da lavoro separandoli dall’abbigliamento personale e dai dispositivi non conformi o in attesa di riparazione.

Formazione e consapevolezza dei lavoratori

Infine il D.Lgs. 81/2008 pone grande enfasi sulla formazione come strumento essenziale per garantire un uso corretto e consapevole dei DPI.

I lavoratori devono ricevere istruzioni chiare su come indossare utilizzare e conservare l’abbigliamento protettivo oltre che sulle procedure da seguire in caso di malfunzionamenti.

La formazione deve essere svolta con regolarità e aggiornata in caso di modifiche nei processi produttivi nell’introduzione di nuovi dispositivi o nel cambiamento delle normative.

Solo una piena consapevolezza dei rischi e dei mezzi di protezione disponibili consente di prevenire efficacemente gli infortuni e le esposizioni dannose.

Adesso Sai Cosa Prevede il D.Lgs. 81/2008 in Merito all’Abbigliamento da Lavoro

Il Decreto Legislativo 81/2008 stabilisce un quadro normativo preciso e articolato in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e l’abbigliamento protettivo ne rappresenta una componente fondamentale.

Ogni datore di lavoro è chiamato a valutare i rischi connessi alle attività aziendali a fornire dispositivi adeguati e a garantire che questi vengano utilizzati correttamente.

Parallelamente i lavoratori devono rispettare le istruzioni ricevute, collaborare alla gestione dell’equipaggiamento e partecipare attivamente ai percorsi formativi.

L’obiettivo comune resta la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute attraverso l’impiego di soluzioni tecniche efficaci e conformi alla legge.

Un approccio responsabile e sistematico alla gestione dell’abbigliamento da lavoro contribuisce a costruire ambienti professionali più sicuri, efficienti e sostenibili.

Informazioni tratte dal sito ufficiale: https://www.gedshop.it/abbigliamento-da-lavoro

Condividi su: