Sono trascorsi 18 mesi dalla sua avventura come candidata a sindaco di Alcamo. Come sta affrontando, rispetto a quell’esperienza, la campagna elettorale per le elezioni regionali?
Sicuramente con più serenità perché a quel tempo ero la Dirigente scolastica dell’I.C. “P.M. Rocca” di Alcamo ed ero molto impegnata nel lavoro. Adesso, essendo in quiescenza, sto dedicando più tempo all’ascolto delle persone che hanno bisogno sia di manifestare il proprio malessere sociale sia di fare proposte per migliorare la vita pubblica. Inoltre, ho approfondito la conoscenza delle problematiche socio-economiche della Regione, ma in particolare delle singole realtà del territorio trapanese con le loro specifiche esigenze e problematiche; conoscenza che si è man mano arricchita attraverso il contatto diretto con le varie categorie professionali.
Alle ultime elezioni amministrative, la sua candidatura è stata sostenuta dall’ex sindaco Giacomo Scala, di Sicilia Futura. Oggi, è uno dei suoi rivali nella corsa all’ARS. Come sta gestendo questa sfida con chi è stato il suo principale promotore?
Voglio ripercorrere i fatti dal punto di vista cronologico. Ancor prima dell’accordo con Sicilia Futura era mia intenzione presentare una lista “Alcamo Fresca Aulentissima” con una maggiore presenza di donne, avevo pure scelto come simbolo una rosa, ma purtroppo il progetto non si è potuto realizzare. I movimenti Sicilia Futura e Nuova Presenza avevano le liste abbozzate e mi è stata proposta la candidatura a supporto di due liste: Sicilia Futura e Cittadini per Alcamo di Scelta Civica (dove sono confluite Alcamo Fresca Aulentissima e Nuova Presenza). L’accordo con Sicilia Futura era temporalmente limitato alle elezioni amministrative. Subito dopo le elezioni, su proposta del dottor Michele Giacalone, vice segretario regionale di Scelta Civica/Cittadini per la Sicilia, sono stata nominata segretaria provinciale ed ho seguito le scelte del mio segretario nazionale, Enrico Zanetti che, dopo aver incontrato Silvio Berlusconi, impegnato nell’allargamento del centrodestra, il 13 settembre è entrato ufficialmente nello schieramento. La conseguenza di tale avvicinamento è stato l’accordo tra Enrico Zanetti e Gianfranco Miccichè, Commissario regionale di Forza Italia. Nell’incontro del 28 settembre è stata concordata la mia candidatura, quale segretaria provinciale di Scelta Civica, nella lista di Forza Italia di Trapani e quella di Rosamaria Baiamonte Mappa, quale vice segretaria regionale di Scelta Civica, nella lista di Forza Italia di Catania. Il centrodestra, con Nello Musumeci e il suo progetto, ha scelto la via dell’unità per ridare autorevolezza alla politica come arte del governo. Oggi la rivalità è tra schieramenti diversi ognuno con il proprio elettorato e la “sfida” tra candidati è possibile soltanto all’interno della propria lista, al successo della quale, però, contribuiscono tutti i candidati impegnati comunque in un “gioco di squadra”.
Come accennato, nel giro di quasi un anno e mezzo, ha condiviso l’azione di diverse forze politiche: prima come aspirante concorrente nelle fila del M5S; poi, da candidata a sindaco, appoggiata da Sicilia Futura; successivamente, ha ricoperto la carica di presidente provinciale di Scelta Civica; attualmente, è candidata di Forza Italia nella corsa a Palazzo dei Normanni. Se anche questa esperienza non dovesse andare bene, potrebbe cambiare ancora partito?
Papa Francesco ha affermato che “la politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose di carità, perché cerca il bene comune” e prega affinché ci siano più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri. Questo è il mio modo di intendere la Politica e nelle varie forze politiche ho cercato sempre di trovare l’impegno concreto a realizzare questo messaggio. Se ho cambiato è chiaro che è stato perché non ho trovato risposte alle mie aspettative e perché identifico il cambiamento con il miglioramento. Papa Francesco sulla rigidità usa parole molto dure: « La rigidità non è un dono di Dio. La mitezza, sì; la bontà, sì; la benevolenza, sì; il perdono, sì. Ma la rigidità no! Questo atteggiamento, spiega il Papa, fa vedere cosa c’è dietro una certa bontà: la superbia di credersi giusto. Allora credo che la ricerca del bene comune richieda flessibilità, apertura, dialogo per una società migliore.
Tra i suoi competitors vi è solo una donna: Valentina Palmeri (M5S). Lei ha sempre sostenuto l’importanza della partecipazione del “sesso debole” in politica. Rispetto alla sua avversaria, quale contributo e quali istanze potrebbe portare avanti in rappresentanza delle cittadine del territorio trapanese?
Soltanto gli appartenenti alla mia lista sono miei “rivali” in termini di impegno ad avere il primato di voti. Altre forme di rivalità sono estranee al mio modo di intendere la Politica. Ritengo che ciascun candidato si mostra agli elettori con la propria diversità che è un valore. Diversità per conoscenze, competenze, esperienze, età, vissuto personale e proposte politiche. Saranno gli elettori a scegliere liberamente. Io spero che la scelta ricada sulle candidate delle varie liste, non perché rappresentanti del “sesso debole” da aiutare con benevolenza, ma perché le donne sono più coinvolte nelle problematiche familiari e siccome le famiglie sono il fulcro della società, migliorando la vita delle famiglie si migliora la società. La mia esperienza di docente, in tutti gli ordini e gradi della scuola sia su posto comune che di sostegno, l’insegnamento delle Scienze Sociali nel Liceo delle Scienze Sociali, l’esperienza decennale di Dirigente scolastico indirizzano la mia azione politica. E’ evidente che le problematiche sociali (famiglia, lavoro, giovani, disabili, ecc.) e quelle relative alla scuola sono al centro del mio interesse.
Quali principali punti del programma a sostegno del candidato alla presidenza, Nello Musumeci, ritiene siano fondamentali per la provincia di Trapani?
Nello Musumeci ai giovani ha promesso che non saranno più costretti ad andarsene. Bisognerà rendere efficienti le istituzioni e premiare il merito. Bisognerà migliorare la vita dei cittadini rivedendo l’impalcatura burocratica ed eliminando gli sprechi. Le aziende, nel programma, sono al centro di ogni attenzione. Gli imprenditori della provincia dovranno tornare ad investire e si andranno a cercare gli investitori stranieri. Il futuro della Sicilia e della provincia di Trapani sta nella sua geografia: siamo la porta del Mediterraneo.
Ad Alcamo, siete tre i candidati all’ARS nella coalizione che appoggia Musumeci. Questo è un punto di forza o di debolezza?
L’unione fa la forza. Il primo obiettivo è che Nello Musumeci diventi Presidente perché si è messo in gioco per far superare al popolo siciliano la rassegnazione, per ridare dignità alla Politica e per non consentire il sopravvento dell’ antipolitica. Bisogna dare fiducia a Nello Musumeci perché è una persona affidabile e la garanzia è il suo passato e la sua storia. Forza Italia, nelle ultime elezioni politiche, ha avuto ad Alcamo il primato dei consensi, oggi spero che anche Nello Musumeci abbia questo primato, perché la sua vittoria è anche la mia e di tutti quelli che lo sostengono.
Quest’anno è andata in pensione dopo aver lavorato per tantissimi anni come dirigente scolastica. Il suo excursus lavorativo ha contribuito a lanciarla in politica? E, adesso che ha cessato la propria attività, la sua vita sarà dedicata interamente alla politica?
Il lavoro nella scuola mi ha fatto acquisire tante competenze spendibili nel campo della Politica, intesa quale scienza e tecnica, come teoria e prassi, che ha per oggetto l’organizzazione e la direzione della vita pubblica. Aver lavorato nella scuola pubblica mi ha consentito di avere una profonda conoscenza di tutte le problematiche legate alla tutela del diritto allo studio, all’edilizia scolastica, al benessere del personale che nei vari ruoli lavora nel mondo della scuola, ai finanziamenti per il funzionamento didattico e amministrativo. Ho visto tanti giovani studenti eccellenti e ho vissuto il dispiacere, anche come mamma, di vederli andare via per trovare lavoro, al Nord o all’estero dove vengono molto apprezzati per la loro preparazione, intelligenza, creatività. I nostri giovani con il loro impegno contribuiscono allo sviluppo dell’economia di altri Paesi. Se facendo Politica potrò contribuire a far rimanere i nostri giovani nella nostra cara Sicilia sicuramente finché potrò farò Politica nel senso più nobile del termine, perché dalla politica dipende il futuro e il benessere dei Siciliani.
Linda Ferrara