Carcere di Favignana: nuovi scenari per il personale

redazione

Carcere di Favignana: nuovi scenari per il personale

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venerdì 01 Agosto 2014 - 16:41

Dal 2011, 24 agenti di polizia penitenziaria, tra cui 5 marsalesi, sono distaccati presso il carcere di Favignana. Un passo difficile che ha coinvolto non solo gli agenti stessi, ma anche tutte le loro famiglie che pur di seguire il proprio genitore o coniuge si sono trasferite sull’isola con tutto quello che questa scelta comporta: nuove case in cui vivere, nuova scuola per i figli, nuova vita insomma. Da oltre un anno è arrivata la notizia che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) ha rivisto tutte le piante organiche degli istituti penitenziari disponendo il trasferimento dei 24 dipendenti perché il personale in servizio è sembrato in esubero. Le associazioni di categoria e i dipendenti stessi del Carcere hanno immediatamente espresso il loro dissenso per una serie di ragioni che vanno dal rispetto dei vincoli contrattuali ai disservizi che una scelta di questo tipo comporterebbe e infine allo stravolgimento della vita di tante famiglie. Nei giorni scorsi, a Palazzo Florio a Favignana, sede del Consiglio Comunale, si è tenuto un importante incontro tra i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e i sindacati per discutere del provvedimento del D.A.P. che dispone il rientro in sede di 24 agenti di Polizia Penitenziaria che dal 2011 sono distaccati a Favignana. Il presidente del Consiglio isolano, Ignazio Galuppo, è rimasto soddisfatto dall’incontro e ha dichiarato: “Abbiamo fatto un passo in avanti sulla questione per raggiungere l’obiettivo che ci siamo dati. Cerchiamo di tranquillizzare al contempo gli operatori dell’istituto di pena e le loro famiglie assicurando il massimo impegno. Ieri sia io che il sindaco abbiamo sottolineato la nostra vicinanza all’Istituto che, da sempre garantisce una sorta di equilibrio nella nostra già fragile economia. Abbiamo raccolto il clima di preoccupazione che vige nell’isola e che coinvolge non solo il personale che deve fare rientro nelle sedi, ma anche i familiari e il personale che rimane, che vedrà ridurre notevolmente l’organico. Siamo fiduciosi per una soluzione della vicenda”.

roberta matera

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