Ieri abbiamo dato notizia della nota per il rinnovo dell’accordo di co-marketing sottoscritta dal presidente della Camera di Commercio Giuseppe Pace e da 18 sindaci della provincia (Marsala, Trapani, Alcamo, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Campobello di Mazara, San Vito Lo Capo, Mazara del Vallo, Erice, Valderice, Favignana, Vita, Buseto Palizzolo, Custonaci, Santa Ninfa, Paceco, Calatafimi Segesta, Pantelleria). Un altro documento riguardante il futuro dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi è stato contestualmente sottoscritto dai sei primi cittadini del trapanese che non avevano firmato quello precedente, ritenendo di dover parzialmente distinguere la propria posizione da quella dei 18 colleghi e vincolando il rinnovo dell’accordo di co-marketing alla condivisione con i cittadini e i consigli comunali.
Si tratta di Domenico Venuti (Salemi), Gaspare Giacalone (Petrosino), Nicola Catania (Partanna), Lorenzo Pagliaroli (Poggioreale), Michele Saitta (Salaparuta) e Salvatore Sutera (Gibellina).
Questo il testo approvato dai suddetti 6 sindaci: “In perfetta sintonia con gli altri nostri colleghi sindaci del territorio trapanese siamo fermamente convinti che l’aeroporto di Trapani vada potenziato. Ma il tempo delle speculazioni politiche e delle mere dichiarazioni d’intenti è finito. Adesso occorrono azioni concrete, anche da parte della Regione e del Governo Nazionale. Siamo pronti ad iniziare un percorso formale e con decisioni condivise per ridefinire l’accordo di co-marketing per il nuovo triennio 2017-2019. È chiaro però che ogni impegno preso ha valore e va rispettato fino in fondo solo dopo aver coinvolto i rispettivi consigli comunali ed i cittadini”.
Due fronti divisi dunque? A sentire i diretti interessati non si direbbe. O almeno, non sulla sostanza. Ai firmatari di questo secondo documento – tra i più irritati il primo cittadino di Salemi Domenico Venuti – in realtà non è piaciuto il metodo che è stato seguito dai 18 colleghi, che nel corso di una riunione riguardante le elezioni del Libero Consorzio hanno poi deciso di affrontare anche il tema dell’aeroporto, inviando agli assenti la loro nota tramite mail. Un po’ di stupore è stato inoltre manifestato per aver notato tra i firmatari del “documento dei 18” anche i nomi di sindaci che spesso hanno mostrato scetticismo sulla possibilità di continuare a sostenere il co-marketing o che hanno pagato le proprie quote in ritardo. Da qui, la sensazione che qualcuno di loro si sia semplicemente limitato a mettere una firma, senza una reale volontà di rispettare gli impegni presi.
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