Si è conclusa ieri l’ultima udienza, prima della pausa estiva, del processo per voto di scambio alle amministrative del 2012, nel quale sono coimputati l’ex senatore del PD, Antonino Papania, e il suo collaboratore, Massimiliano Ciccia
Ieri è stato l’ultimo giorno delle tre udienze del processo per voto di scambio ad Alcamo tenutesi in settimana. Dunque, il procedimento giudiziario che si sta svolgendo presso il tribunale di Trapani, davanti al giudice Messina, è stato “sospeso” per riprendere le attività a settembre. La prima udienza si è svolta lo scorso 25 luglio e si è conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto, in quanto i testimoni della difesa non si sono presentati per essere esaminati. Ieri e il 26 luglio, invece, è stata la volta di alcune parti civili, le quali hanno spiegato al giudice le ragioni della propria costituzione in giudizio e del danno subìto in qualità di elettori. Bisogna ricordare, infatti, che per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, sono stati ammessi come parti civili nel processo gli elettori, in questo caso alcamesi. In totale, circa un centinaio di cittadini hanno deciso di agire nei confronti degli imputati Nino Papania, Massimiliano Ciccia, Leonardo De Blasi, il figlio Giuseppe, Giovanni Renda, Leonardo Vicari, Filippo Di Gaetano, Davide Picciché, i quali, avrebbero con il loro comportamento alterato la volontà popolare, mediante l’elezione di un candidato sindaco, Sebastiano Bonventre, diverso da quello scelto liberamente: Niclo Solina. Quindi, secondo quanto affermato in questi due giorni dalle parti civili sentite, durante le elezioni amministrative del 2012 conclusesi con la vittoria di Bonventre sul rivale Solina, per soli 39 voti, sarebbe stata alterata la democrazia, causando un danno morale a ciascun elettore in qualità di componente della comunità alcamese. Dunque, con l’udienza di ieri si è momentaneamente sospeso, prima delle ferie, uno dei due filoni del processo per voto di scambio ad Alcamo, nati a seguito dell’indagine c.d. “Bomba carta” sull’attentato alla segreteria politica di Nino Papania, in via Roma ad Alcamo. Entrambi, per comodità, possono essere distinti relativamente al periodo elettorale posto all’esame dinanzi al giudice. Uno dei due procedimenti si è già concluso con un primo grado di giudizio e riguardava, in particolare, il periodo pre-elettorale e il primo turno delle elezioni amministrative del 2012. Sono stati condannati per voto di scambio Nino Papania, il suo braccio destro Massimiliano Ciccia, Giuseppe Bambina, Giuseppe Galbo e Filippo Renda. Il consigliere comunale Antonio Nicolosi e Giuseppe Milana sono stati, invece, rinviati a giudizio in quanto hanno scelto, a differenza degli altri imputati, il rito ordinario. L’altro filone dell’inchiesta concerne il periodo a cavallo tra il primo turno e quello del ballottaggio. Quelle che seguono sono due intercettazioni ambientali, effettuate dal Nucleo Operativo della Compagnia dei Carabinieri di Alcamo, nel mese di maggio del 2012. Le conversazioni riguardano i seguenti soggetti: Leonardo de Blasi, il figlio Giuseppe, Giovanni Renda, Leonardo Vicari. Il primo colloquio si è svolto qualche giorno prima del ballottaggio del 20 e 21 maggio 2012.
INTERCETTAZIONE DEL 18-05-2012
Leonardo De Blasi: Papania non potrebbe darmi qualche cento euro a me per accomodare…
Giuseppe De Blasi: Chi?…
Leonardo De Blasi: E poi quando sarà eletto Bonventre…incomprensibile…con mille euro…incomprensibile…
Giovanni Renda: E che devi fare con mille euro?
Leonardo De Blasi: Lui vuole mille euro…come si chiama…
Giuseppe De Blasi: (Gridando dice qualcosa di incomprensibile)…Ma che sei sordo Giovanni…
Giovanni Renda: Ah! Lui li vuole?…Minchia neanche per noi…
Leonardo De Blasi: Cento euro ora…mille dopo le elezioni…
Giovanni Renda: Minchia! E tu cosa devi fare?…
Leonardo De Blasi: Dice che gli porta un sacco di voti Sant’Anna, al Villaggio di meno…incomprensibile…
Giuseppe De Blasi: Incomprensibile…
Leonardo Vicari: Minchia, gli devo comprare il pistacchio pure a lui domani (bestemmia)…
La successiva intercettazione concerne, invece, il dialogo tra Leonardo de Blasi e il figlio Giuseppe, avvenuto l’ultimo giorno di voto. Il lavoro di accaparramento delle preferenze indispensabili per far vincere il candidato sindaco Sebastiano Bonventre, sostenuto Papania, secondo i due soggetti dovrà essere ricompensato dall’ex senatore del PD.
INTERCETTAZIONE DEL 21-05-2012, ORE 18.47
Giuseppe De Blasi: Il nostro dovere lo abbiamo fatto…
Leonardo De Blasi : Ora tocca a lui…Ora tocca a lui…meglio vincere qua che vincere…incomprensibile…
Giuseppe De Blasi: Eh grazie…per cinque anni, per il comune di Alcamo sempre c’è ora…
Leonardo De Blasi: Eh…e se semina bene, per altri cinque anni…se semina bene…se fa cose buone per Alcamo, se incomincia a fare delle cose…no come Giacomino che si mangiava tutto…Giacomino i soldi si mangiava…
ORE 18.50. I due parlano dei festeggiamenti di Bonventre e della delusione di Solina sull’esito delle elezioni.
Giuseppe De Blasi: Nella vita ci vuole fortuna…
Leonardo De Blasi: A me non interessa…l’importante è che sistema a te (‘mposta a tia) e vaffanculo e…incomprensibile…io spero che sistema a te…
Giuseppe De Blasi: Io per questo gli sto vicino…a lui…incomprensibile…
Leonardo De Blasi: Perché quello non ti sistema vero?…
Giuseppe De Blasi: Noo…Stefano non…sembrava incazzato Stefano…ma che è al contrario…
Leonardo De Blasi: Vaffanculo…
Giuseppe De Blasi:: Al posto di essere contento…minchia tre pattuglie di carabinieri ci sono…
Leonardo De Blasi: Lascialo stare…se ti può sistemare lui…lui per se stesso pensa…noi da senatore dobbiamo andare…
Giuseppe De Blasi:: Eh…
Leonardo De Blasi: Così non abbiamo obbligo a lui…lui dice: io ti ho sistemato…non hai sistemato a nessuno tu…tu…incomprensibile…solo per la tua famiglia pensi…
Linda Ferrara