Concluso con una serie di condanne il processo “The Witness”. Nello scorso mese di aprile durante la sua requisitoria, il pm Carlo Manzella aveva chiesto 12 anni per Antonino Bonafede e 10 ciascuno per Vincenzo Giappone e Martino Pipitone. Adesso è arrivata la sentenza. Per associazione mafiosa il Tribunale di Marsala, presieduto da Sergio Gullotta, ha condannato a 16 anni di carcere Antonino Bonafede di 80 anni, pastore, padre di boss mafioso marsalese Natale Bonafede che si trova in stato di detenzione dal gennaio 2003 con una condanna definitiva all’ergastolo. A 12 anni, invece, sempre per reati di tipo mafioso, è stato condannato Vincenzo Giappone, 54 anni, anch’egli di professione pastore. Giappone sarebbe stato, secondo gli inquirenti, il cassiere della “famiglia” e il “primo collaboratore” di Bonafede senior, nel tentativo di riorganizzare la locale “famiglia”. Dall’accusa di associazione mafiosa è stato, invece, assolto Martino Pipitone, 66 anni, ex impiegato di banca ora in pensione, che in passato ha già scontato una condanna a 6 anni per mafia. Pipitone è l’unico che si trova in stato di libertà per motivi di salute. L’uomo però è stato condannato a 2 anni per intestazione fittizia di una società ad altra persona. Giappone e Bonafede dovranno anche risarcire con 5 mila euro l’associazione antimafia e antiracket“Paolo Borsellino” costituitasi parte civile nel processo. Il processo era scaturito dall’operazione dei carabinieri di Marsala. Legali degli imputati sono Paolo Paladino, Stefano Venuti, Stefano Pellegrino e Vito Cimiotta.
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