Con l’ultimo provvedimento riguardo la causa che il Comune di Paceco sta portando avanti nei confronti della Regione Sicilia e dell’EAS per il risarcimento dei danni subiti in seguito alla dissalata della rete comunale, il Tribunale regionale delle Acque Pubbliche, scioglie la riserva e autorizza il Comune di Paceco a chiamare in causa anche l’Assessorato competente, nulla decidendo riguarda la richiesta di esclusione dal processo da parte della Regione Siciliana.
La Regione siciliana aveva infatti sollevato la declaratoria di carenza di legittimazione passiva (e dunque l’estromissione dal processo), alla quale, l’avvocato Vincenzo Maltese, che difende il Comune di Paceco invece, ha replicato opponendosi alla richiesta di estromissione, in quanto la Regione è proprietaria dell’impianto di dissalazione di Nubia, e chiedendo l’autorizzazione alla chiamata in causa dell’Assessorato dell’Energia e di Pubblica Utilità, in quanto quest’ultimo ne avrebbe avuto la gestione nel corso degli anni.
La data della prossima udienza è fissata per il 26 maggio prossimo, dove si entrerà merito delle richieste di prova e si chiederà e l’Amministrazione comunale porterà avanti la sua battaglia legale per ottenere il ristoro dei danni conseguenti alla qualità dell’acqua e il rimborso delle spese sostenute per gli interventi effettuati sulla condotta in via sostitutiva rispetto ad EAS pari a circa 140 mila euro, con gravo sulle casse comunali.
Lo stesso procedimento è in corso per il Comune di Erice che vedrà svolgersi la sua prima udienza il 10 marzo.
Alessandra De Vita