La manovra finanziaria del Governo approda all’Ars per l’approvazione delle variazioni. Nel corso della seduta l’opposizione ha ottenuto l’aumento dei fondi per i servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione (Asacom) e di assistenza igienico-personale per gli studenti con disabilità e numerose variazioni che non sono state approvate. Da 8 si è passati a 14 milioni di euro. “Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione dell’articolo 13, che, grazie alla riscrittura proposta dal Movimento 5 Stelle e dall’opposizione, porta da 8 a 14 milioni di euro le risorse complessive destinate per il 2025 agli Asacom e agli assistenza igienico-personale – afferma Angelo Cambiano, deputato del Movimento 5 Stelle -. È stata una seduta d’aula che ha rappresentato una debacle senza precedenti per l’esecutivo e in cui, ancora una volta, il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di saper tradurre in fatti concreti l’impegno per l’inclusione e la giustizia sociale”.



Così il deputato regionale del Partito democratico Dario Safina dopo il tour de force per l’approvazione delle variazioni di bilancio all’Assemblea regionale siciliana: “Mentre la maggioranza in Regione si perdeva tra tensioni interne, rinvii e contraddizioni, qualcuno ha scelto di concentrarsi sulle cose che contano davvero. Un lavoro discreto, condotto con serietà e senso delle istituzioni, ha portato a un risultato concreto e di grande valore sociale: l’aumento dei fondi destinati al servizio Asacom, che garantisce assistenza e dignità ai nostri bambini e ragazzi più fragili”.
“Grazie all’iniziativa delle opposizioni e all’impegno di chi come me per primo, dentro l’aula, non ha mai smesso di chiedere attenzione per i più deboli, il fondo dei Comuni per il servizio Asacom è stato incrementato da 6 a 10 milioni di euro, mentre quello destinato ai Consorzi dei liberi Comuni è salito da 2 a 4 milioni di euro”. “Un risultato tutt’altro che scontato – continua Safina -, frutto di confronto, tenacia e della volontà di spostare il dibattito dalle polemiche ai fatti. Mentre il governo regionale guidato da Schifani continua a inseguire equilibri di potere e logiche di spartizione, c’è chi lavora sottotraccia per dare risposte reali alle esigenze dei cittadini e dei territori”. “In aula si è visto chiaramente – sottolinea il deputato trapanese -: una maggioranza che boccia se stessa, segno di una crisi profonda e di una distanza ormai evidente dai bisogni concreti della Sicilia. Al contrario, le opposizioni hanno scelto la via della responsabilità, trasformando un appello in un risultato tangibile, nell’interesse dei più piccoli e delle loro famiglie”. “Non servono slogan né accuse. Servono impegno, ascolto e coerenza. È così che si fa politica: non contro qualcuno, ma a favore di chi ha più bisogno. E questo è ciò che continueremo a fare, con rispetto, con passione e con la consapevolezza che i siciliani meritano una politica che li ascolti e li protegga, non che li illuda o si chiuda nelle sue stanze di potere”, conclude Safina.
“Schifani affonda come il Titanic. Quello che sta succedendo all’Ars non ha precedenti, a mia memoria non ricordo un episodio così grave. Il governo è andato sotto i colpi della stessa maggioranza ma la responsabilità è tutta del presidente della Regione che vuole imporre i suoi diktat senza far toccare palla nessuno, neanche ai suoi alleati che si sono opposti al contentino offertogli maldestramente”. Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo commentando la manovra delle variazioni di bilancio in discussione all’Ars e in cui numerosi articoli non sono stati approvati. “E’ fondamentale quanto fatto dai nostri deputati del gruppo parlamentare del Pd all’Ars – aggiunge – in linea con il programma del Partito Democratico in Sicilia, che in modo compatto hanno fatto emergere le storture, riuscendo a scardinare i giochi di potere su cui si regge il governo Schifani e mettendo in evidenza le incongruenze alla base del centrodestra. Incongruenze, quali le mance e l’utilizzo delle poltrone e dei posti di sottogoverno per mantenere gli equilibri e la gestione del potere”.

Dura anche Cristina Ciminnisi, deputata 5 Stelle: “Dimenticati e ignorati i reali bisogni dei siciliani. In questa manovra quater solo tentativi di tenere in piedi la maggioranza, miseramente vanificati dalle manovre di corridoio e dai franchi tiratori in aula. L’ennesimo atto di una crisi annunciata», con una maggioranza di centrodestra «allo sbando, logorata da scontri interni e da interessi che nulla hanno a che fare con il futuro dei siciliani, schiacciata alle sue responsabilità dal voto segreto. La manovra quater, smontata pezzo dopo pezzo – prosegue la deputata trapanese – è la fotografia di questo fallimento. E mentre il centrodestra si divide, la Sicilia resta ferma, senza una visione e senza risposte, sotto la guida sempre più arrogante di un presidente che non ha più il controllo della sua maggioranza. Siamo orgogliosi di aver contribuito, con il nostro intervento, ad aumentare di ulteriori 6 milioni lo stanziamento per gli ASACOM inizialmente previsto. Siamo anche riusciti a fermare le mancette e a promuovere buone misure come quelle a sostegno dei centri anti violenza e dei disabili psichici“.