Il Tavolo Asilo e Immigrazione entra al Cpr di Trapani: “Restrizioni devastanti”

redazione

Il Tavolo Asilo e Immigrazione entra al Cpr di Trapani: “Restrizioni devastanti”

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giovedì 02 Ottobre 2025 - 06:00

Il Tavolo Asilo e Immigrazione (TAI), in collaborazione con il Forum Salute Mentale, ha avviato una nuova tappa del monitoraggio nazionale nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), nell’ambito dell’iniziativa “Il Viaggio di Marco Cavallo nei CPR”. Lunedì 29 settembre, una delegazione composta dagli onorevoli Leoluca Orlando e Giovanna Iacono, insieme a rappresentanti del TAI, ha visitato il CPR di Trapani-Milo, una delle strutture più controverse del sistema detentivo italiano per migranti. Negli anni, il centro di Trapani è stato oggetto di numerose denunce da parte di associazioni, avvocati, giornalisti e osservatori indipendenti per gravi violazioni dei diritti umani, condizioni di degrado e ripetuti episodi di autolesionismo.

Un doppio obiettivo: documentare e mobilitare

L’iniziativa ha un duplice scopo: da un lato, osservare in loco le condizioni di vita dei trattenuti e raccogliere dati e testimonianze per il rapporto annuale CPR d’Italia: “Porre Fine all’Aberrazione”; dall’altro, rafforzare la mobilitazione della società civile e sollecitare un confronto con le istituzioni volto a mettere in discussione la legittimità della detenzione amministrativa per stranieri.

Le dichiarazioni dei parlamentari

“Questa mia terza visita in cinque mesi – ha dichiarato l’on. Leoluca Orlando – conferma la strutturale criticità dei CPR in Italia, la cui chiusura chiediamo da tempo. Si tratta di uno stato di reclusione ancora più gravoso del sistema carcerario, con detenzioni che superano l’anno e senza garanzie giuridiche adeguate”. Anche l’on. Giovanna Iacono ha ribadito le condizioni disumane riscontrate: “Come già emerso in altre visite, anche a Trapani si rileva sovraffollamento, assistenza sanitaria carente e soprattutto un impatto psicologico devastante. Le persone sono costrette a vivere in condizioni estreme e inumane”.

La salute mentale dimenticata

A offrire uno sguardo clinico sulla questione è Alessandro Dibenedetto, psicologo e psicoterapeuta di EMERGENCY: “La vita all’interno dei CPR è caratterizzata da restrizioni e privazioni che hanno effetti devastanti sulla psiche. L’idoneità alla permanenza è valutata quasi esclusivamente in base a criteri fisici, trascurando del tutto la salute mentale”. Durante la visita sono emersi episodi ricorrenti di sofferenza psichica, autolesionismo, tentativi di suicidio e uso o abuso di psicofarmaci. Molti dei trattenuti hanno già alle spalle esperienze traumatiche – torture, violenze, guerre – e il trattenimento forzato agisce come un fattore di retraumatizzazione, con conseguenze gravi e spesso irreversibili. Il quadro è aggravato dalla mancanza di personale specializzato, in grado di affrontare le vulnerabilità legate alle migrazioni forzate e ai traumi subiti.

Marco Cavallo nei CPR: un simbolo per chi non ha voce

Il monitoraggio 2025 si distingue per un focus specifico sulla salute psicofisica dei migranti detenuti, grazie alla collaborazione con il Forum Salute Mentale e alla presenza simbolica di Marco Cavallo – il celebre cavallo azzurro protagonista della rivoluzione basagliana, oggi emblema della lotta per i diritti delle persone recluse nei CPR. Attraverso la sua immagine, la campagna intende dare voce a chi nei CPR è ridotto al silenzio, restituendo dignità e visibilità alle persone trattenute.

Verso la chiusura dei CPR

Il messaggio è chiaro: la detenzione amministrativa va abolita. I promotori del viaggio ribadiscono la loro determinazione a perseguire questo obiettivo, sostenuti da un crescente movimento di attivisti, operatori sanitari, giuristi e parlamentari.

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