La scelta difficile: “Fermare l’Irrigazione della Diga Trinità per non fare ingiustizie”

redazione

La scelta difficile: “Fermare l’Irrigazione della Diga Trinità per non fare ingiustizie”

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domenica 13 Luglio 2025 - 07:00

In un momento storico in cui la disperazione degli agricoltori trapanesi cresce e la sete dei campi rende ogni goccia d’acqua estremamente preziosa, il direttivo dell’Associazione “I Guardiani del Territoriolancia un appello che potrebbe apparire paradossale, ma che nasce da un profondo senso di responsabilità: chiede al gestore della Diga Trinità di Casteletrano, di non avviare alcuna erogazione irrigua per la stagione in corso. Attualmente, la diga contiene appena un milione di metri cubi d’acqua, mentre per affrontare una stagione irrigua anche solo parzialmente efficace ne servirebbero almeno 4 milioni. Procedere con la distribuzione in queste condizioni significherebbe compiere una scelta ingiusta, inefficace e potenzialmente dannosa: si darebbe poca acqua a pochi, mentre il territorio ha bisogno di una visione più ampia, seria e condivisa.

Diga Trinità, quanto preoccupa gli agricoltori

La preoccupazione non riguarda solo la quantità d’acqua disponibile. La Diga Trinità, con uno sbarramento in argilla, rischia danni strutturali permanenti qualora il livello dell’acqua dovesse abbassarsi ulteriormente, compromettendo in modo irreversibile la capacità futura del bacino di immagazzinare acqua per il territorio. “A questa criticità si somma un grave problema ambientale: il bacino ospita una considerevole quantità di fauna ittica, frutto anche di ripopolamenti spontanei avvenuti negli anni. Un abbassamento eccessivo del livello idrico causerebbe una moria di pesci, con conseguenze ecologiche, igienico-sanitarie e ambientali drammatiche, trasformando un prezioso serbatoio di acqua dolce in una palude maleodorante e insalubreaffermano “I Guardiani del Territorio”.

La priorità è salvare la diga

La Diga Trinità, costruita oltre settant’anni fa, mostra ormai segni evidenti di sofferenza. È necessario intervenire con un piano strutturale e programmato, evitando soluzioni temporanee che aggravano la crisi e generano false speranze tra gli agricoltori. Questa linea è anche indicata nel documento approvato a Santo Padre delle Perriere, il cui primo firmatario è il Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo. In tale documento, sottoscritto da numerose realtà civili, agricole e religiose, gli agricoltori del settore richiede:

  • l’applicazione immediata della Misura 23 del PSR Sicilia, per riconoscere ristori agli agricoltori colpiti dalla siccità del 2024;
  • un contributo ad ettaro per i vigneti distrutti da tre anni di mancata erogazione d’acqua dalla Diga Trinità;
  • un piano straordinario di reimpianto dei vigneti del comprensorio Trinità, da finanziare attraverso i fondi OCM Vino.

“I Guardiani del Territorio” non vogliono vedere gli agricoltori costretti a scontrarsi per una turnazione ridicola. Vogliono, invece, che l’agricoltura della Provincia abbia un futuro.

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