Dopo mesi di silenzi e richieste inascoltate, il Comitato spontaneo “L’acqua è un diritto di tutti” è finalmente riuscito a sedersi a un tavolo con l’Amministrazione comunale. L’incontro, tanto atteso quanto delicato, si è svolto la scorsa settimana nei locali della Prefettura, che ha giocato un ruolo decisivo come garante del confronto e dei diritti dei cittadini. Un momento importante per la città, che arriva nel mezzo di una fase complessa per la gestione del servizio idrico integrato, e che ha visto la partecipazione attiva dei rappresentanti del Comitato – Colicchia, Laudicina, Rizzo, Sciacchitano e Titoni – i quali hanno consegnato una dettagliata relazione di 13 pagine, accompagnata da ben 138 pagine di allegati. Un dossier tecnico e documentato che punta non a polemizzare, ma a chiedere chiarezza, trasparenza ed efficienza nella gestione di un bene primario.
“Ringraziamo la Prefettura per aver fatto da garante dei diritti dei cittadini e per aver portato finalmente il Comune di Trapani a un tavolo di confronto – dichiarano i portavoce del Comitato -. Speriamo che gli impegni presi dal Comune vengano rispettati. Il Comitato monitorerà lo stato dei lavori, informando prontamente i cittadini”. Durante l’incontro, schietto ma sempre civile, sono state avanzate proposte concrete: dall’aggiornamento della Carta dei Servizi alla pubblicazione dei turni di erogazione e delle interruzioni idriche, dall’attivazione di un numero verde h24 fino all’inserimento a bilancio di fondi per gestire eventuali emergenze. Proposte di buon senso, in parte accolte favorevolmente dall’amministrazione. Ma non tutto è filato liscio.
A suscitare perplessità è stato il comportamento del segretario generale del Comune, Vincenzo Panepinto, che ha abbandonato il tavolo dopo soli dieci minuti. “Quella decisione non è piaciuta, perché Panepinto è il segretario generale… lui è il Comune. I sindaci vanno e vengono, lui resta” – ha commentato uno dei membri del Comitato. Il Comune, comunque, si è impegnato a recepire almeno le richieste più immediate, come la pubblicazione online della Carta dei Servizi e del calendario delle turnazioni. Un passo simbolico, ma essenziale intanto. Sul tavolo resta una questione non secondaria: la presunta operatività di soli 14 pozzi su 18, una circostanza che, se confermata, renderebbe ancora più fragile la rete idrica cittadina. Per ora, il confronto è iniziato. La Prefettura ha garantito un clima imparziale, permettendo a tutti di esprimere le proprie posizioni. Tocca adesso al Comune dimostrare che quello di ieri non è stato un semplice gesto formale, ma l’inizio di un reale percorso di partecipazione e responsabilità. “Il dialogo è finalmente partito. Adesso aspettiamo i fatti”, conclude il Comitato.