Mazara, il neo segretario PD guarda alle prossime amministrative: “Vogliamo tornare protagonisti”

Luca Di Noto

Mazara, il neo segretario PD guarda alle prossime amministrative: “Vogliamo tornare protagonisti”

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giovedì 12 Giugno 2025 - 06:00

“Da uomo di partito ho accolto questa nomina con grande senso di responsabilità, conscio che il compito non sarà affatto semplice, considerando il fatto che il partito, in particolare a Mazara vive un momento di difficoltà”. Musica e parole di Giacomo Mauro, eletto nuovo segretario del Pd mazarese dopo il congresso cittadino dello scorso 26 maggio. E con lui abbiamo parlato del nuovo percorso di radicamento, ascolto e proposta politica del Partito Democratico in città.

Un Pd rimasto fuori dal Consiglio comunale, la prima sfida è tornare attori protagonisti di questa città…

“Siamo fiduciosi per il futuro, noi riteniamo che Mazara abbia necessità di un Partito Democratico che torni a essere protagonista per la città. Lavoreremo in questa direzione, rivolgendoci alla città e ai tanti elettori del Pd che in questi anni si sono allontanati. Il Pd nelle competizioni nazionali ed europee a Mazara ha conseguito e consegue risultati soddisfacenti, cosa che non siamo riusciti a tradurre nelle elezioni amministrative. Partiremo da lì”.

Qualcuno rimprovera al Pd la mancata creazione di un campo largo. A conti fatti è stato commesso un errore alle scorse amministrative?

“In politica gli errori si commettono sempre. Siamo coscienti di quello che è accaduto e partendo dalle scelte che abbiamo fatto pensiamo che ci siano le condizioni per costruire a Mazara un campo largo, progressista, che sia realmente protagonista in città. Lo faremo con l’esperienza, con le competenze che nel corso degli anni abbiamo acquisito”.

Come mai questa crisi del Pd e della sinistra a Mazara?

“Da diverse competizioni il Pd non presenta il simbolo in città. Si sono fatte delle scelte nel 2014/15 con la lista Sìamo Mazara, molto vicina al Pd, e in queste competizioni non siamo riusciti a completare una lista con il simbolo. Sappiamo quali sono le difficoltà del partito a livello comunale, provinciale e regionale. Questo non vuol dire fermarsi, ma cominciare a tessere e a lavorare, facendo ognuno di noi la nostra parte. Siamo convinti di poter ricostruire un campo progressista davvero attrattivo per la città di Mazara”.

In passato non avete condiviso alcune scelte del sindaco Quinci, sostenuto a livello provinciale anche dall’area progressista. Come si pone il Pd mazarese di fronte a questo bivio?

“Il sindaco Quinci è stato molto abile politicamente a incunearsi nelle contraddizioni esistenti in tanti partiti, anche nel Pd. Di fronte alla scelta a livello provinciale non possiamo dire nulla, la verità è che il Pd e il Movimento 5 Stelle non avevano candidati. Quinci era riconducibile a un’area civica. E lì anche contraddizioni interne ai partiti di centrodestra, FI e FdI, gli hanno consentito di diventare presidente della provincia”.

Mazara è balzata agli onori delle cronache anche per il trasformismo degli ultimi anni…

“Ritengo che il trasformismo sia il vizio vero della politica mazarese. Non è la prima volta che accadono queste cose, sono stato in Consiglio comunale per tre legislature e assistevo continuamente a episodi del genere. Ciò che lascia amareggiati è che la gente, nonostante certi episodi di trasformismo, continui a tenere certi personaggi e che invece non raccolgano consensi coloro i quali dimostrano coerenza. Questo è ciò che mi amareggia, a non mi scoraggia. Siamo abituati ai trasformismi e non possiamo che prenderne atto, noi andremo avanti per la nostra strada in maniera lineare, etica e coerente con i nostri principi”.

Tra i primi step da affrontare, ci saranno le regionali. Come vi ponete di fronte a questa sfida, considerando anche che Mazara non è rappresentata all’Ars?

“Colpa di una visione miope della politica mazarese, in generale. Quando in una città come Mazara nelle ultime competizioni regionali si sono presentati diversi candidati, è chiaro che nonostante i consensi che si possono raccogliere, tutto questo porta a una fermentazione a vantaggio di candidati delle città limitrofe, che fanno la parte del leone. Lavoreremo per cercare di mettere in campo proposte interessanti e che possano raccogliere il consenso della città”.

State già lavorando, anche magari in fase embrionale, in vista delle prossime amministrative?

“Se vogliamo essere protagonisti dobbiamo iniziare a lavorare fin da subito e lo stiamo già facendo. Abbiamo raccolto tante conferme di attrazione rispetto a ciò che vorremmo costruire. Anche perché, lo dico chiaramente, questa volta il Pd non ha più elementi di ambiguità. Siamo in pochi, ma siamo soggetti da sempre coerenti con i nostri principi e che non hanno mai fatto del trasformismo il loro modus operandi”.

Si lavora più sui nomi o sui programmi?

“Stiamo lavorando per avvicinare la gente. Poi se la gente si avvicinerà come noi pensiamo, sarà tutto più facile. Ciò che posso anticipare è che alle prossime amministrative il Pd tornerà a presentare una propria lista con il proprio simbolo, cosa che non accade da diversi anni”.Quanto sarà importante lavorare sul rinnovamento e sui giovani?

“Si parla sempre dei giovani in maniera retorica, noi lavoreremo con loro e abbiamo già diversi giovani che stanno lavorando con il partito. Abbiamo giovani che saranno certamente coinvolti negli organismi dirigenziali. Ci aspettiamo tanto da loro, sono il presente e il futuro del nostro partito e dell’intera città”.

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