Il Centro Antiviolenza “La Casa di Venere” di Marsala, che aiuta ed assiste donne vittime di violenze, insieme ad altre associazioni femministe, esprime forte preoccupazione per gli stralci compiuti sul testo della direttiva del Parlamento europeo da parte del Consiglio riducendo così la piena applicazione della Convenzione di Istanbul e diminuendo de facto il livello di protezione delle donne nell’intero territorio europeo.
Per questo motivo, affermano “… chiediamo tutte insieme alla Presidente Meloni di sostenere alcuni articoli, come l’art. 5 sul consenso espresso nelle relazioni sessuali, definendo lo stupro come “sesso senza consenso” e quindi ne favorisce la penalizzazione negli ordinamenti di tutti gli stati. La violenza sulle donne ormai è un’emergenza, e si sta allargando il fronte di paesi come la Polonia e l’Ungheria che stanno tentando in tutti i modi di fare cancellare dalla direttiva l’articolo 5″.
La presidenza belga infatti, nel tentativo di trovare una mediazione, ha modificato il testo in diversi punti: ha eliminato la definizione di molestie sessuali nel mondo del lavoro (articolo 4) ed ha eliminato l’articolo 5 (stupro). “Chiediamo a gran voce di attenzionare la situazione molto delicata e di ripristinare la normativa precedente, perché se così fosse, verrebbe minacciata e svilita l’importanza della Convenzione di Istanbul – affermano le operatrici antiviolenza e le attiviste -. Se questi reinserimenti non fossero compiuti, ci ritroveremo una direttiva debole bloccata per i prossimi 10 anni. Questo è un rischio che non vogliamo correre in un paese, il nostro, l’Italia, che dopo il femminicidio di Marisa Leo, Giulia Cecchettin e di tutte le altre, sta portando ad una nuova emersione, che significa un ritrovato impulso che le donne vittime di violenze stanno avendo nelle tante difficoltà e ostacoli che tutte insieme continuiamo a dover affrontare. Questa nuova emersione di un fenomeno sommerso ancora al 90% non può essere tradito dall’UE che ha rappresentato e rappresenta per molti paesi un riferimento solido di diritti ed opportunità per le donne. Abbiamo bisogno di più tutela”.