Entro il prossimo 10 gennaio agli ex lavoratori della “Siciliana inerti e bituminosi” sarà corrisposto un acconto sugli stipendi attesi da nove anni, per un totale che va da 24 a 18 mesi di mensilità arretrate a cui si aggiunge il Tfr.
La vertenza, sostenuta dalla Fillea Cgil di Trapani, degli ex lavoratori dell’azienda confiscata a Tommaso “Masino” Coppola, arrestato nel 2005 e condannato per mafia per aver pilotato appalti per conto del boss latitante Matteo Messina Denaro, compie un passo in avanti dopo un secondo incontro in Prefettura avvenuto a margine del sit in che si è tenuto, ieri, dinnanzi il palazzo del Governo.
In Prefettura il segretario provinciale della Fillea Cgil Gaspare Giaramita, il componente della segretaria della Cgil di Trapani Enzo Palmeri e una delegazione di lavoratori sono stati ricevuti dalla viceprefetta vicaria Caterina Minutoli e dal vicecapo di gabinetto Luciano Zanta Platamone.
In collegamento da remoto, il responsabile per l’Agenzia nazionale dei beni confiscati Giuseppe Quattrone si è impegnato a erogare ai lavoratori, entro il prossimo 10 gennaio, un acconto sugli arretrati utilizzando duecentomila euro ricavati dalla vendita di una delle sette villette del patrimonio aziendale confiscato, somme che copriranno circa un terzo di quanto vantato dagli ex dipendenti.
Successivamente, secondo gli impegni assunti dal responsabile dell’Agenzia, proseguirà la liquidazione del patrimonio aziendale, il cui ricavato consentirà di saldare la restante parte del debito nei confronti degli ex dipendenti.
“Finalmente – dice il segretario provinciale della Fillea Cgil Gaspare Giaramita – si sta per compiere, grazie anche alla mediazione della Prefettura, un passo in avanti che si muove nella direzione del rispetto di uno dei principali diritti dei lavoratori. Ci auguriamo che gli impegni assunti siano realmente mantenuti”.