Non sempre la Chiesa siciliana è stata dalla parte giusta della storia. Sono diverse le pubblicazioni che raccontano episodi di complicità e connivenze con la criminalità organizzata, nel nome di una comune battaglia contro il “pericolo” comunista che ha spesso visto boss e clero alleati. Altre volte è prevalsa la linea del silenzio e tanti sacerdoti di frontiera (come don Pino Puglisi) hanno pagato con l’isolamento le loro coraggiose battaglie contro la prepotenza di Cosa Nostra.
La caduta del Muro di Berlino, le Stragi del ’92 e lo storico discorso di Papa Wojtyla dalla Valle dei Templi, hanno segnato una svolta che avuto i suoi echi anche nelle Diocesi siciliane. A Mazara, e nel territorio diocesano, l’arrivo di monsignor Domenico Mogavero ha sancito una svolta importante, dopo i primi segnali di apertura che si erano già evidenziati con il suo predecessore, Calogero La Piana. Il Vescovo Mogavero ha testimoniato in questi 15 anni l’immagine di una Chiesa che non tace e non si inchina di fronte a Cosa Nostra, che dialoga con le altre culture e che apre le braccia agli immigrati che arrivano dalle coste del Nord Africa.
Nel momento in cui ci prepariamo ad accogliere il nuovo Vescovo, Angelo Giurdanella, monsignor Mogavero merita un pubblico ringraziamento per essere stato una guida autorevole per laici e credenti, rendendo un servizio prezioso in un tempo delicato e in un territorio gravato da problemi irrisolti a cui altre istituzioni dovrebbero dare risposte adeguate.