Una sostanziale conferma delle condanne emesse in Appello per il processo scaturito dall’operazione antimafia Visir. La Corte di Cassazione ha parzialmente riformato la pena inflitta a Vito Vincenzo Rallo, 62enne pastore ritenuto il reggente della famiglia mafiosa a Marsala. Condannato a 23 anni in Appello, dovrà invece scontarne 20, in base a quanto disposto dai giudici della Corte di Cassazione. Confermate, invece, le pene inflitte in secondo grado ad altri nove imputati: 16 anni per Ignazio Lombardo, 13 anni e 4 mesi per Calogero D’Antoni, 12 per Vincenzo D’Aguanno e Simone Licari, 11 e mezzo per Nicolò Sfraga, 10 per Giuseppe Giovanni Gentile, 8 per Aleandro Rallo e Michele Lombardo, 5 anni e 4 mesi per Massimo Salvatore Giglio.
L’operazione Visir è un’attività di indagine condotta dall’Arma dei Carabinieri e dalla Dda nell’ambito delle ricerche finalizzate alla cattura del latitante Matteo Messina Denaro. In particolare, dopo i numerosi arresti del progetto “Peronospera”, risalenti al periodo compreso tra il 2001 e il 2005, “Visir” ha permesso di individuare gli assetti di vertice ed i delitti perpetrati dalla famiglia lilibetana,fornendo importanti elementi sulla sua collocazione baricentrica nelle relazioni criminali tra le province di Trapani e Palermo, nonché rilevanti ed inediti elementi in ordine alla costante operatività e periodica presenza, in territorio trapanese, di Messina Denaro. Le indagini di Visir si conclusero nel maggio 2017 con l’arresto di 14 soggetti, accusati di associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi e altri reati aggravati dalle finalità mafiose.