Lo scorso gennaio, con una lettera aperta, aveva lanciato un appello ai democratici marsalesi affinché mettessero da parte incomprensioni e diffidenze per guidare l’alternativa all’amministrazione Grillo in città. Adesso Lillo Gesone potrebbe essere il profilo giusto per guidare questo processo di ripartenza politica, assumendo la guida del circolo territoriale del Pd marsalese. Dopo le dimissioni della segretaria Rosalba Mezzapelle, quella lettera è stata unanimemente salutata come un’iniziativa utile per uscire dallo stallo dei mesi precedenti e creare le condizioni affinché le varie componenti tornassero a confrontarsi in vista del congresso comunale, in programma il prossimo 30 aprile.
Conclusa la fase del tesseramento, le opzioni potenzialmente in campo erano due: andare alla conta tra le varie anime, correndo il rischio di una segreteria debole e non rappresentativa dell’intero partito; oppure trovare una figura stimata da tutti e capace di indicare un nuovo percorso al partito. Dalle indiscrezioni filtrate in questi giorni, pare si stia procedendo proprio su questa seconda opzione, alla luce della disponibilità manifestata dallo stesso Gesone e delle attestazioni di stima unanimi che sono arrivate nei suoi confronti.
L’ex consigliere comunale di centrosinistra (in carica dal 2007 al 2012) ha spesso rivestito il ruolo di coscienza critica all’interno dell’area progressista lilibetana, senza tuttavia rinunciare a spendersi con generosità nelle varie competizioni elettorali, così come nel quotidiano, percorrendo con costanza la strada dell’impegno sociale.
In queste settimane, Gesone ha avuto modo di confrontarsi con il gruppo vicino all’ex deputata regionale Antonella Milazzo, con quello del presidente del circolo Gaspare Galfano e con il circolo online Nilde Iotti, manifestando con chiarezza come intenderebbe agire qualora ci fosse una piena convergenza sul suo nome. Gesone ha spiegato che il Pd di Marsala dovrà ripartire da sinistra, per costruire un’alternativa all’amministrazione Grillo in sede locale e al governo Musumeci in sede regionale, indicando un proprio autorevole candidato all’Ars in autonomia rispetto ai centri decisionali provinciali. Per arrivare a quest’ultimo obiettivo, sarebbe auspicabile che le varie anime mettessero da parte diffidenze e rancori reciproci che si trascinano da anni e che si sono ulteriormente acuiti durante l’amministrazione Di Girolamo, fino a portare il centrosinistra a una delle sue peggiori performance elettorali nel 2020 e il Pd a restare fuori da Sala delle Lapidi.
Ma quel che più sta a cuore a Gesone è un reale processo di rinnovamento del partito, con una segreteria in gran parte composta da quei trentenni e quarantenni, spesso rimasti in panchina, ma pronti a mettere il proprio entusiasmo e le proprie competenze professionali al servizio del partito e della città, nel solco di quanto sta avvenendo anche in altre realtà territoriali.