Truffa ad assicurazione, chieste condanne per sei imputati accusati anche di associazione a delinquere

Chiara Putaggio

Truffa ad assicurazione, chieste condanne per sei imputati accusati anche di associazione a delinquere

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mercoledì 11 Febbraio 2015 - 17:29

Il pm ha invocato una pena di 6 anni e 9 mesi per il gestore di un autonoleggio e di 5 anni e 9 mesi per gli altri

Il pubblico ministero ieri, in sede di requisitoria ha invocato condanne per tutti gli imputati del processo che vede alla sbarra sei persone accusate di associazione a delinquere e truffa, secondo l’accusa avrebbero imbrogliato un’agenzia assicurativa per risparmiare sulla classe di merito della auto assicurate. Questi gli imputati: Elena Cudia, titolare della ditta di autonoleggio “G.P. Rent a car”, il marito della donna, Giuseppe Genna, gestore, di fatto della ditta. Entrambi i coniugi sono assistiti dagli avvocati Stefano Pellegrino e Maurizio D’Amico (quest’ultimo ieri era in aula), Giovanni Anselmi e Salvatore Lo Grasso, collaboratori della ditta di noleggio, Francesco Lo Grasso, difesi da Paolo Paladino e Angelo Vita, e Pietro Barraco, difeso dai suoi legali di fiducia e Giacomo Cannizzo. Ieri, innanzi al collegio presieduto da Sergio Gulotta il pm ha chiesto che tutti gli imputati fossero condannati a cinque anni e 9 mesi di reclusione, ad eccezione di Giuseppe Genna, per il quale la richiesta del pm è di sei anni e nove mesi. Alle richieste del pm si è associato l’avvocato Vulpitta, che assiste l’Italiana assicurazioni costituita parte civile, ma il legale ha anche chiesto un risarcimento danni pari a diecimila euro ciascuno per ogni imputato. Ieri ha pronunciato la sua arringa anche l’avvocato Vita che ha ribadito l’innocenza dei suoi assistiti, Salvatore Lo Grasso e Francesco Lo Grasso. A far scaturire le indagini è stata una denuncia presentata dall’Italiana spa, agenzia di assicurazioni presso la quale erano stati stipulati i contratti assicurativi di buona parte delle auto dell’autonoleggio marsalese. La truffa sarebbe consistita nel cambio del premio. Per 40 mezzi, la somma che avrebbero dovuto sarebbe stata di circa 55mila euro. il processo è stato rinviato all’11 marzo, per le arringhe finali dei difensori e per la sentenza.

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