Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’ex sindaco Alberto Di Girolamo sulla situazione sanitaria in provincia di Trapani e a Marsala, a due anni dall’inizio della pandemia.
Sono trascorsi già due anni
dall’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo, sia dal punto
di vista sanitario, che economico, lavorativo e sociale. Finora i
contagiati nel mondo sono stati 313 milioni con 5 milioni e 500 mila
decessi, in Italia oltre 7 milioni con 140 mila decessi, in Sicilia
470 mila con quasi 8 mila decessi. I ricoveri ospedalieri sono stati
tantissimi e continuano ad incrementare. Per fortuna però in
quest’ultima ondata di nuovi positivi, grazie soprattutto ai
vaccini, ricoveri e decessi non stanno seguendo la curva dei
contagi, ma sono ugualmente tanti, mettendo in crisi il sistema
sanitario, in primis quello ospedaliero. La malattia da Covid è una
nuova malattia che si è aggiunta a tutte le altre, che non sono né
scomparse né diminuite. Dopo la prima ondata inverno-primavera 2020,
in cui tutte le nazioni sono state prese alla sprovvista e la Sicilia
è stata in qualche modo risparmiata, avendo avuto pochi contagi e
pochi decessi, tutti sapevano che ci sarebbero state altre ondate di
contagi. Le autorità competenti, quindi le regioni, hanno avuto
dallo Stato molti finanziamenti per aumentare i posti letto ed il
personale sanitario, e non farsi così trovare impreparati ai nuovi
contagi e poter continuare a curare anche tutti gli altri pazienti.
Dopo due anni dall’inizio della pandemia in provincia di Trapani ci
troviamo invece senza un posto letto in più rispetto ai pochi che
c’erano prima (circa il 50% del dovuto), con Marsala sempre
ospedale Covid e quasi interamente occupato da questi pazienti. Non
si possono rinviare per mesi o per anni gli interventi chirurgici o
gli accertamenti diagnostici per sospette patologie importanti.
Quanti morti in più, soprattutto per malattie cardiovascolari ed
oncologiche, ci sono stati in questi due anni nella nostra città e
nella provincia? Quanti disagi, sofferenze, costi ci sono stati?
Possibile che questa regione in due anni non sia riuscita a
realizzare una struttura, anche prefabbricata, di quaranta/cinquanta
posti letto dedicati solo al Covid e/o trasformare l’ospedale di
Salemi in Covid Hospital e far funzionare il Paolo Borsellino come
prima e meglio di prima?
E i lavori per il fantomatico padiglione
Covid, se progettato e finanziato per l’emergenza sanitaria, perché
vanno così a rilento? Dov’è la telemedicina per seguire a casa o
nei Covid Hotel (dove sono questi ultimi?) alcuni o tanti di questi
pazienti e ridurre così la pressione sugli ospedali? Rinviare di
mesi o di anni un intervento chirurgico o un accertamento diagnostico
significa spesso condannare a morte certa chi poteva invece salvarsi.
Gestire la sanità in questo modo, trasformare le varie unità
operative soprattutto quelle chirurgiche in reparti Covid è di
una semplicità unica. Per far questo non c’è bisogno né di un
assessore regionale alla salute, né del governo e dei deputati
regionali. Dov’è il diritto alla salute per i marsalesi e per i
cittadini di questa provincia? Dove sono e cosa fanno i due assessori
regionali, l’ex assessore alla salute, scomparso dalla circolazione
dopo essere stato eletto, e i deputati regionali? Nessuno ha niente
da dire o da fare? Tutti muti a pensare alle prossime elezioni
regionali? Anche i deputati nazionali e i senatori di qualsiasi
colore politico che prima delle elezioni sono passati da Marsala,
adesso hanno dimenticato la strada.
Dove sono il sindaco, gli
assessori, il presidente del consiglio? In prima fila a farsi le foto
per la posa della prima pietra del padiglione Covid, a dicembre 2020.
E dopo?
I partiti, tranne qualche singola voce, non parlano perché
purtroppo non esistono più, ma i sindacati, le varie associazioni di
categoria dove sono? Le malattie non hanno colore politico, per
fortuna, e possono riguardare poveri e agiati. Dovrebbe essere
interesse di tutti avere anche in questa provincia degli ospedali in
cui poter diagnosticare e curare la maggior parte delle
malattie, sia tramite ricovero che tramite poliambulatori di
eccellenza. Anche la maggior parte di questi da due anni sono stati
chiusi come se fossero un optional. Il diritto alla salute sancito
dalla Costituzione dovrebbe valere anche per i marsalesi.
Alberto Di Girolamo