Alcamo, Consiglio comunale: Messana presidente con maggioranza allargata

Linda Ferrara

Alcamo, Consiglio comunale: Messana presidente con maggioranza allargata

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domenica 07 Novembre 2021 - 18:26

Sulla nomina del neopresidente del consesso civico alcamese, Saverio Messana (Udc), vi è stata la convergenza delle forze politiche che sostengono il primo cittadino, Domenico Surdi, e quelle della coalizione Bosco. Stessa intesa è stata raggiunta per la vicepresidenza, andata a Cristina Cammarata (Avanti con Surdi) e la terza carica dell’ufficio di presidenza, che sarà ricoperta da Isidoro Stellino (Avanti con Surdi). Il resto della minoranza, contestando l’accordo come “inciucio”, ha abbandonato i lavori d’aula.

La prima seduta del Consiglio comunale, svoltasi nella serata di venerdì al Centro Congressi Marconi, ha consegnato un nuovo assetto politico dell’organo elettivo, destinato, evidentemente, a non riservare poche sorprese per il futuro. Con 14 voti a favore è stato eletto il neo presidente dell’Aula consiliare, il democristiano Saverio Messana. La sua nomina, a differenza del suo predecessore, Baldo Mancuso (rieletto nella lista Avanti con Surdi), non ha ottenuto l’unanimità dei “sì” (10 voti sono andati all’avversario Giuseppe Stabile). La votazione è avvenuta dopo che si è aperta la discussione sul punto all’ordine del giorno. Infatti, i lavori d’Aula, presieduti provvisoriamente dal consigliere comunale eletto con più preferenze (749), Ignazio Caldarella, con un’esperienza alle spalle di quattro decenni (con un break alle precedenti elezioni del 2016), hanno avuto ad oggetto innanzitutto il giuramento dei 24 rappresentanti politici a cui la città ha affidato il nuovo mandato.A sostegno del primo cittadino, Miriam Avila, Cristina Cassarà, Isidoro Stellino e Baldo Mancuso (Avanti con Surdi), Caterina Camarda e Vincenzo Fascella (Alcamo Bene Comune) Laura Barone, Vito Lombardo e Vittorio Ferro (Movimento 5 Stelle). Poi, le due opposizioni formate da un primo blocco con Saverio Messana, Vito Cottone, Marika Iaci (UDC), Filippo Cracchiolo (Partito Democratico), Anna Lisa Guggino (Centrali per la Sicilia) e da un secondo in cui figurano Massimo Cassarà (a cui è stato attribuito il seggio di diritto come secondo candidato sindaco non eletto), Ignazio Caldarella, Denise Di Giovanni (Forza Italia), Baldassare Grillo e Gabriele Donato (Alba), Giovanni Calandrino (MPA), Francesco Orlando e Francesco Ferrarella (Lega), Giuseppe Parrino (Fratelli d’Italia), Giuseppe Stabile (eletto con Centrali per la Sicilia è passato al gruppo misto). Dopo avere deliberato all’unanimità l’inesistenza di cause di incandidabilità ed ineleggibilità, i consiglieri comunali si sono espressi per l’esame delle eventuali incompatibilità. Infatti, come riportato dal dirigente comunale Sebastiano Luppino, sono stati riscontrati alcuni problemi per quanto riguarda alcuni eletti, i quali hanno poi dichiarato di avere rimosso tali cause.

A questo punto, il primo intervento per annunciare il sostegno al candidato alla presidenza del Consiglio comunale è toccato al consigliere Massimo Cassarà, il quale, a nome della coalizione che lo ha appoggiato in campagna elettorale ha invitato a votare Giuseppe Stabile. Il secondo consigliere comunale a prendere la parola è stato Vito Cottone (Udc) il quale ha sostenuto che il migliore risultato elettorale è stato conseguito dal suo partito (oltre il 12%), facendo sottintendere che spettasse ai democristiani il ruolo di rappresentare la città mediante la seconda carica più alta. Dalla stessa coalizione che aveva sostenuto Giusy Bosco come candidato sindaco, ha preso la parola Annalisa Guggino (Centrali per la Sicilia), la quale dopo avere rivolto ringraziamenti all’ex sindaco Giacomo Scala e Massimo Melodia, esponenti del suo partito, ha ricordato la vittoria ottenuta dopo l’esclusione inziale della lista dalla campagna elettorale ed ha criticato chi ha poi cambiato casacca una volta eletto (Giuseppe Stabile ndr). Il consigliere comunale Filippo Cracchiolo (PD), riconfermato nel suo ruolo, si è invece fatto carico della volontà della coalizione Bosco. Dopo aver affermato che la città ha bisogno di un processo di pacificazione, il rappresentante dei Dem ha annunciato il nome del candidato presidente: Saverio Messana, per l’appunto. Per la maggioranza relativa si è fatta sentire anche Caterina Camarda di Alcamo Bene Comune (vicesindaco e unica donna della giunta Surdi). La Camarda ha prima evidenziato che gli alcamesi hanno premiato la squadra di governo e in seguito ha sostenuto il pieno rispetto da quanto emerso dal voto: il risultato ottenuto dall’Udc. Un contributo da una delle minoranze presenti in Consiglio comunale è invece arrivato da Franco Orlando (ritornato all’interno dell’organo elettivo dopo 10 anni). L’esponente della Lega ha rammentato ai presenti che non vi è una maggioranza in Aula Consiglio. È stato proprio il leghista, dopo avere fatto riferimento al politico di turno che mira alla sedia e non al bene della città, a parlare di “inciucio politico”, pronosticando il risultato del voto per la presidenza e la convergenza verso il candidato appoggiato anche dalla coalizione Surdi. Il consigliere Orlando ha indicato, dunque, Giuseppe Stabile, come candidato allo scranno della presidenza e dichiarato che “Ci sarà un’opposizione forte”. Successivamente, è intervenuta la grillina Laura Barone, ribadendo quanto auspicato dal collega Cracchiolo sulla necessità di un determinato clima politico per la città. Si è detta dispiaciuta di avere sentito in Aula il termine “inciucio”. Per “Avanti con Surdi”, si è poi espressa Miriam Avila, confermando la speranza dell’armonia in Consiglio comunale ed ha affermato “Inciuci io non li conosco, conosco solo il volto delle persone che ci mettono la faccia”. Altro contributo alla discussione è stato dato da Giovanni Calandrino (MPA), anch’egli riconfermato insieme ad altri 7 ex colleghi all’interno del consesso civico alcamese. Dal consigliere comunale è stato manifestato l’auspicio di un presidente del Consiglio neutrale per tutti. Al termine del dibattito, si è proceduto alla “chiama” prima e in seguito allo spoglio che ha appunto decretato la vittoria del segretario dell’UDC ad Alcamo. Nel passaggio di consegna al neoeletto, il consigliere Caldarella, dopo avere ricordato che l’insediamento è un giorno di festa ha annunciato “Da domani opposizione durissima, no costruttiva”. Assunte le funzioni, il presidente dell’organo elettivo ha dichiarato di essere orgoglioso in quanto uomo di parte, ricordando il “Diritto del sindaco a governare e il diritto del Consiglio di controllare”. Poi, il suo appello a “Non tradire mai il mandato dei cittadini” e il suo proposito “Sarò il presidente di tutti!”. Il candidato non eletto è invece intervenuto rivolgendosi alla consigliera Barone affermando che bisognava evitare il gossip sull’inciucio. “Il dato politico è chiaro” ha detto Giuseppe Stabile, facendo intendere che la parte politica che ha sostenuto il sindaco Surdi ha appoggiato Messana. Ha aggiunto poi il consigliere “Dovevate astenervi”. Inoltre, ha sottolineato che la componente di maggioranza in Consiglio comunale in realtà si trova in minoranza (9 consiglieri contro 15 ndr) e che il presidente neoeletto è espressione diretta di una parte politica. Sul termine “cambia casacca” attribuitogli indirettamente dagli ex colleghi di partito ha detto “Altri sono maestri di cambio casacca, non io”.

Stessa dinamica e simili polemica ha riguardato la votazione per la vicepresidenza. Per i pentastellati è intervenuto Vittorio Ferro (riconfermato consigliere comunale ed anche assessore) proponendo Cristina Cammarata (sorella dell’ex consigliere comunale Giuseppe) come candidata al ruolo. Dall’opposizione si è fatto avanti Giuseppe Donato. L’esponente di Alba ha invitato l’Aula Consiglio a tenere conto del 41% dei voti presi complessivamente dalla sua coalizione (Cassarà, ndr) ed ha annunciato l’appoggio a Denise Di Giovanni. L’esito è terminato con l’elezione di Cristina Cammarata (14 voti per lei e 10 per l’avversaria). Preso atto della chiusura, parte dell’opposizione (8 consiglieri su 10) è uscita dall’Aula. Ignazio Caldarella ha dichiarato, annunciando tale scelta, “In democrazia la presidenza viene data alla minoranza”. Dall’ex presidente del Consiglio Comunale Baldo Mancuso sono arrivate queste dichiarazioni in merito “Mi fa specie che l’opposizione è uscita quando si stavano per votare poltrone”. Dopo ha aggiunto “Abbiamo fatto questa scelta per porgere una mano: avete fatto due nomi, ne abbiamo scelto uno”. In aula sono rimasti Parrino e Stabile. Quest’ultimo ha dichiarato “Condivido le motivazioni dell’opposizione, ma non il gesto”. Il presidente Messana invece ha affermato “Chi abbandona l’Aula ha sempre torto”.

Dopo la sospensione dei lavori, per annunciare il nome di Isidoro Stellino, unico candidato a questo punto come terzo componente dell’ufficio di presidenza, ha preso la parola il consigliere Vincenzo Fascella (ABC). Questo l’esito del voto: 14 a favore 2 schede bianche. A nulla è valso, poi, l’invito alla minoranza di Baldo Mancuso di rientrare in aula per assistere la giuramento del sindaco Domenico Surdi.

Il primo cittadino, a seguito delle sue parole di lealtà alla Costituzione, ha esortato i rappresentanti eletti all’interno del consesso civico alcamese a “Uscire fuori dalle barricate” e mettere da parte le questioni personali, ricordando che diversi dossier attendono di essere trattati dalla politica per il futuro della città. Poi, ha affermato “Non cerco sconti da parte dell’opposizione”. Successivamente, il primo cittadino ha presentato la squadra assessoriale: Stefano Alessandra (riconfermato in questo secondo mandato) Attività culturali e spettacolo, istruzione ed edilizia scolastica; Gaspare Benenati, Politiche giovanili e progetti di innovazione; attività ed impianti sportivi; Caterina Camarda, Pianificazione urbanistica, sviluppo locale e mobilità urbana; Alberto Donato, Politiche e servizi ambientali; verde, giardini igiene pubblica; organizzazione e valorizzazione del personale; affari generali; Vittorio Ferro, Programmazione finanziaria, entrate, valorizzazione del patrimonio, investimenti e opere pubbliche; Vito Lombardo (riconfermato) Servizio idrico integrato, polizia cimiteriale e cura dei cimiteri comunali; Mario Viviano, Servizi sociali, welfare e servizi demografici. Inizia così il secondo mandato del sindaco Surdi, con una maggioranza “allargata” per eleggere le cariche più alte del consesso civico e che, verosimilmente, costituisce una prova generale per comprendere se la sua amministrazione potrà prendere via e se, senza troppi intoppi, potranno mai brillare i prossimi lustri.

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