“Giocammo su calcio, serie A”, ma il difensore Bilardello ribatte depositando il calendario delle partite che sono iniziate il 27 agosto, mentre la scommessa sarebbe del 19
Nuova udienza del processo che vede alla sbarra Giacomo Di Girolamo, ex promotore finanziario accusato di ricettazione di un assegno. I fatti risalgono al 2012, periodo in cui Giacomo Di Girolamo lavorava presso un centro-scommesse. Ieri in aula ha deposto Pietro Giuseppe Demma che ha risposto alle domande del pm Trainito. “Abbiamo giocato calcio, serie A”, ha detto. Secondo l’accusa Vito Pocorobba e l’amico Pietro Giuseppe Demma avrebbero fatto una scommessa e, avendo vinto, sarebbero stati pagati con un assegno risultato rubato. “L’assegno è stato intestato al mio amico Vito Pocorobba – ha detto davanti al collegio presieduto da giudice Sergio Gulotta (a latere Moricca e Pierini) – perché io non avevo un conto corrente in banca”. Tuttavia al termine dell’esame, il difensore di Di Girolamo, l’avvocato Ignazio Bilardello, ha prodotto il calendario delle partite dell’epoca precisando che i fatti contestati sono del 19 agosto, mentre il calendario delle partite di serie A iniziava dal 27 agosto. Il difensore ha avanzato anche le richieste in sede di ex articolo 507 chiedendo di sentire in aula due testimoni: Antonio Angileri, responsabile del bookmaker del circuito BET 63 e Roberto Marino, il direttore della Banca presso la quale è stato portato l’assegno nel tentativo di cambiarlo. La prossima udienza è attesa per il 19 gennaio
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