Le associazioni Agorà e Trapani per il Futuro sono state promotrici di una importantissima raccolta fondi con cui, grazie all’apporto di circa 2200 donazioni, si è raggiunta la soglia dei 60.000 euro.
In questi mesi, tra enormi difficoltà, hanno lavorato incessantemente per provare a reperire il maggior numero possibile di dispositivi di protezione individuale da destinare al Sant’Antonio Abate di Trapani. Cercando di soddisfare le richieste che pervenivano dal personale medico e sanitario, avviando un percorso di collaborazione con la Direzione Sanitaria dell’Ospedale, seguendo i protocolli previsti per le donazioni. Ma i fatti di cronaca che hanno sconvolto l’Asp di Trapani in questi giorni sono purtroppo notori e nelle ultime ore Agorà e Trapani per il Futuro hanno appreso da fonti giornalistiche la notizia secondo cui alcuni dei materiali donati al Sant’Antonio Abate di Trapani sarebbero accatastati in una stanza della direzione sanitaria dell’ospedale senza essere ancora stati consegnati al personale sanitario.
“E’ nostro dovere, per rispetto delle 2200 donazioni ricevute – fanno sapere i rappresentanti delle associazioni – richiedere chiarimenti in merito. A tal proposito abbiamo inviato alla Direzione Sanitaria, a mezzo pec, una richiesta di delucidazioni, col precipuo scopo di essere informati riguardo alla distribuzione dei dispositivi di sicurezza che sono stati da noi consegnati nelle date del 3 Aprile, 7 Aprile, 15 Aprile, 4 Maggio 2020”.
Ovvero si tratta dei seguenti DPI (valore commerciale totale di poco inferiore ai 20.000 euro):
-900 tute integrali, -6000 calzari, -15000 guanti in lattice, -100 maschere facciali, -400 cuffie, -100 occhiali protettivi, -360 mascherine con valvola di tipo FFP2, -450 camici, -500 mascherine N95, -40 flaconi da 500ml di gel igienizzante.