L’11 maggio, com’è noto, è una giornata importante per Marsala, che curiosamente unisce la rievocazione dello Sbarco dei Mille del 1860 e il devastante bombardamento anglo-americano del 1943. Non è un caso, dunque, che intorno alla figura dell’avvocato Diego Maggio, i promotori di un nuovo movimento politico, che verosimilmente si chiamerà Marsalesi Uniti, abbiano voluto rendere pubblico proprio oggi il loro manifesto programmatico. Si definisce “un movimento di pensiero costituito da persone di buonsenso, finora emarginate dalla politica, che credono nell’onestà e nell’efficienza come supporto indispensabile per l’evoluzione della città”.
Di seguito il testo integrale, che invita immagina una ripartenza della città, a partire dalle prossime elezioni amministrative.
Da troppi anni, Marsala regredisce. Forse non tanto per colpa di chi fa politica – e non la sa fare – quanto di chi si è guardato bene finora dall’intervenire e ha creduto di avere il diritto di criticare.
La colpa non è solo di chi non ha saputo agire, ma della borghesia assente. Artisti, intellettuali, professionisti – me compreso – commerciati, imprenditori e il ceto produttivo, un tempo guida della società locale, sono in letargo. Abbiamo saputo solo accusare gli altri, ma non la nostra diserzione. Siamo stati per tanto tempo alla finestra ad assistere al degrado, come se il destino di Marsala e il futuro dei nostri figli non ci interessassero.
È ora di svegliarsi e di rimboccarsi le maniche. Tutti, senza colore politico. Tanto, destra e sinistra sono ideologie superate dalla Storia: che ci mettono ancora gli uni contro gli altri, anziché sollecitare l’amore e la solidarietà indispensabili per la ricostruzione di una città, in passato sempre fiorente. Adesso, per creare ulteriori divisioni dannose, ci sono pure populisti e sovranisti.
Non ci deve più essere lotta di classe: essendo il lavoro indispensabile quanto il capitale, gli operai quanto gli imprenditori, i professionisti quanto i commercianti, gli agricoltori quanto i contadini. Ognuno è di compendio agli altri e assieme costituiscono il progresso sociale. È questa coesione e compattezza che vogliamo creare per rilanciare Marsala. Le ideologie lasciamole al Parlamento. Qui è più opportuna ed utile una cordata di persone serie e capaci.
Il traguardo è rilanciare Marsala, che è al centro del Mediterraneo, fonte di un’enorme ricchezza, finora mai sfruttata. Un tempo era crocevia di traffici marittimi intensi. La collegheremo di nuovo ai Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum per riallacciare amicizie millenarie ed essere ambasciatori in territori che sia l’Italia sia l’Europa hanno trascurato.
Non si può accettare inermi la menomazione di Birgi in cui, fino a poco fa, sbarcavano ogni giorno migliaia di turisti. Con o senza il consenso e l’aiuto della Regione, vanno assolutamente ripristinati e moltiplicati i collegamenti con l’Europa e il mondo. Faremo un grande sforzo economico e politico, ma finalmente l’aeroporto, di cui tutte le città del territorio disporranno, sarà moralmente soprattutto nostro.
Siccome riteniamo le comunicazioni alla base dello sviluppo e del benessere, dotiamo Marsala di un porto moderno e funzionale, di cui esiste già un bellissimo progetto, con un approdo turistico e un fondale che consenta l’ingresso di navi da crociera. Istituiremo collegamenti in aliscafo con Pantelleria e Tunisi, oltre che con le Egadi.
Non ci vorrà un grande investimento per trasformare gli immensi locali demaniali della Circonvallazione e dello Stagnone (già appartenuti all’aeronautica militare) in Fiera del Vino e convegni internazionali con gemellaggi di altri Paesi. Com’è possibile che Marsala non abbia un Museo del Vino? Perché il Parco Archeologico e Marsala antica sono ancora nascoste al mondo?
Valorizzeremo periferie e borgate che dovranno essere più verdi, pulite, illuminate, meno isolate, quindi collegate al centro con autobus veloci e continui fino a tarda notte. Bonificheremo le nostre caratteristiche cave di tufo che non meritano di essere adibite a discariche abusive e maleodoranti. Queste zone bonificate e abbellite potranno ospitare le sagre e le fiere, che vivacizzavano le contrade, perché ora attirino anche chi vive al centro.
Per recuperare e sfruttare le nostre risorse storiche e artistiche, che daranno opportunità di sviluppo e lavoro alla genialità dei nostri giovani, utilizzeremo i fondi europei, che sono abbondanti, ma mai utilizzati finora. Con quei soldi ridaremo dignità a una città che non merita le condizioni in cui è stata ridotta. Ravviveremo i teatri e le iniziative culturali, artistiche e paesaggistiche.
Grazie a una schiera di valorosi cittadini mai coinvolti nella gestione della città, seppure abbiano brillato nelle rispettive attività (professionali, artigianali, sportive, imprenditoriali, artistiche, commerciali, creative, culturali) amministreremo Marsala e le sue contrade, in tutti i settori della vita sociale oltre che economica, con la saggezza e la semplicità che finora sono mancate.