Nemo Propheta in Patria, si sa, anzi pare che spesso, ancor prima di essere apprezzati e riconosciuti nella propria terra d’origine, si sia considerati artisti geniali altrove. Di Pietro Consagra, scultore e scrittore di fama mondiale, considerato uno dei più prestigiosi esponenti dell’astrattismo, si sa quasi tutto ovunque e pare che lo sappiano anche i suoi concittadini mazaresi non foss’altro perché la fontana di Piazza Mokarta, che simboleggia “La Vita che nasce dalle Acque”, donata dallo stesso artista alla città di Mazara nell’agosto 1964, rappresenta più che una “certezza” da 55 anni a questa parte con la sua imponente e statuaria presenza. La fontana era dotata all’inizio della sua creazione (ovviamente!) di zampilli acquatici tanto che, venendo da Corso Umberto I, si aveva l’impressione che quelle 4 figure astratte, sorgessero dal sottostante mare. Si tratta di un’opera senza tempo, anzi precorritrice dei tempi, data l’attualità del tema, di quel mare che dà la vita, che rappresenta la vita ed è solcato, troppo spesso, con miseri barconi, da chi vuol cambiare vita. Opera premonitrice dunque, presaga di uomini “nascenti” da quel mare che si scorge poco lontano e che è purtroppo anche teatro di naufragi.
A 100 anni dalla nascita, dato che l’artista è nato il 6 ottobre del 1920, l’amministrazione comunale di Mazara, ha annunciato il tanto auspicato restauro di quest’opera d’arte. L’assessore al Turismo, Germana Abbagnato, nell’intervista, ha spiegato il progetto di recupero della fontana e ha anticipato i programmi natalizi che animeranno Mazara dal 6 dicembre al 6 gennaio.
Assessore, da troppo tempo si parla di restauro della fontana di Consagra. Questa amministrazione comunale se ne prenderà finalmente carico?
Come sappiamo, l’anno prossimo ricorrerà il centenario della nascita dell’artista che è nato a Mazara ed è un nostro concittadino e proprio per questo motivo, il 2020, vogliamo dedicarlo a lui. Ci è sembrato opportuna, come prima azione amministrativa occuparci del recupero della sua opera più importante che è stata lasciata qui, in città e che è appunto la fontana di Piazza Mokarta.
Cosa avete in mente?
Abbiamo già iniziato il programma di restauro con un primo sopralluogo fatto la settimana scorsa ed iniziato giovedì con l’Istituto Centrale di Restauro che è l’Organo competente per il restauro del Ministero dei Beni Culturali. Loro produrranno un progetto dopo aver verificato e valutato lo stato di conservazione dell’opera.
L’opera di che materiale è? In quale stato si trova?
L’opera è composita ed è questa la difficoltà. E’ composta di bronzo nei 4 elementi e si trova in uno stato di degrado piuttosto avanzato a causa dell’acqua salmastra e dell’esposizione alle intemperie. Poi c’è una parte in cemento armato e poi c’è anche un impianto idraulico che nel tempo si è ossidato ed è rovinato.
Senza quell’acqua che però ne avvolgeva le 4 figure astratte, la fontana si può considerare ancora fedele all’idea dell’artista?
La fontana, come ha raccontato lo stesso Pietro Consagra, senza quegli zampilli perde il senso dell’opera per cui è necessario un restauro globale. Abbiamo posto la prima pietra che sancisce l’inizio di questo processo che prevede il restauro. Stiamo pensando anche ad un recupero e ad un riadattamento della Sala Consagra che si trova nel Collegio dei Gesuiti di Mazara. Qui le opere sono poste in una maniera poco fruibile per i visitatori e dunque le risistemeremo in maniera tale che venga creato un racconto sulle opere dell’artista all’interno di questa Sala. Accanto a queste 2 iniziative così forti ed importanti stiamo programmando degli altri eventi. Ripeto, l’anno sarà dedicato a lui.
Questo restauro da chi sarà finanziato?
Attingeremo dalle casse comunali e dai finanziamenti di alcuni privati.
Per questo Natale, l’amministrazione ha messo in campo un serie di eventi. Ci anticipa qualcosa, assessore?
Si tratta all’incirca di una sessantina di eventi che si svolgeranno nel centro storico di Mazara ma anche nei quartieri, così come è avvenuto in passato e così come sarà anche nel futuro per quanto ci riguarda. Abbiamo cercato di coinvolgere quanti più quartieri possibili. E’ un Natale che dedichiamo ai bambini, alle famiglie, ai giovani, ai nonni, agli studenti, senza dimenticare chi ha più bisogno, alle persone che soffrono. Dunque sarà un Natale di solidarietà perché ci muoveremo all’interno delle case di riposo e negli ospedali.
Cosa porterete in questi luoghi da lei citati?
Ci saranno delle associazioni che porteranno dei doni e dei dolci oltre che dei regali per i bambini. Ci sarà animazione con il carrettino di Natale con Babbo Natale che allieta i momenti portando gioia.
Quali quartieri avete pensato di coinvolgere?
I quartieri sono Borgata Costiera, piazza Imam Al Mazari e Santa Rosalia anche se non è semplice perché bisogna mettere in rete e a sistema tante realtà, tante anime, anche se è proprio questa la particolarità di questo Natale, cioè la sintesi che siamo riusciti a fare tra il mondo delle associazioni e l’amministrazione comunale.
Per Mazara 2, il famoso quartiere popolare sono previsti eventi?
Abbiamo delle braccia lunghe operative che si sono mosse sul territorio e a Mazara 2 verrà proposta un’iniziativa che è ancora in fase di costruzione. Sarà un brindisi di Natale che proporremo ai più piccoli di quel quartiere sempre con la formula dei regali portando un po’ di gioia.
Parte dell’amministrazione andrà fisicamente lì?
Sì. E’ ovvio.
Sono molte le associazioni presenti a Mazara?
Sì e non sono solo quelle artistiche e culturali che organizzano eventi. Ci sono associazioni di volontariato che hanno voluto contribuire e collaborare con noi dell’amministrazione comunale, mettendo in evidenza il fatto che si possa fare qualcosa di grande costruendo insieme, lontano da divisioni, da individualismi. La forza di questo Natale è questa.
La bellezza del messaggio di Natale non conosce tempo. E se tutto passa, l’Arte ha la virtù di anticipare, raccontare e fissare il Tempo che fugge. Speriamo che Pietro Consagra, illustre mazarese, quasi dimenticato dai suoi concittadini, così deluso da non voler essere sepolto nella città natale, ritrovi il suo meritato posto d’onore, anche a Mazara.
Tiziana Sferruggia