Si è concluso con l’assoluzione con la formula “Perché il fatto non sussiste”, il processo a carico di Francesco Paolo Morsello petrosileno di 45 anni.
L’uomo era accusato di avere fornito dati falsi al fine di ottenere la difesa tramite gratuito patrocinio, in un processo di natura civilistica a suo carico. Tramite un accertamento gli inquirenti appurarono che l’uomo aveva guadagnato nell’anno di riferimento, il 2010, oltre 9 mila euro a fronte dei circa 2 mila e cinquecento dichiarati per ottenere l’ammissibilità al gratuito patrocinio.
Nel corso delle udienze che si sono susseguite è stata documentata, anche da parte della difesa dell’uomo sostenuta dall’avvocato Nicola Sammaritano, la diversa composizione del nucleo familiare proprio in quell’anno. Infatti la somma è stata poi quantificata in quasi 2 mila e cinquecento euro. Nel corso della udienze davanti al giudice monocratico Marcello Saladino sono stati ascoltati oltre all’imputato anche una teste del pubblico ministero, in ordine alla composizione del nucleo familiare.
“E’ stato provato – ha detto il difensore Nicola Sammaritano – che il mio cliente si era limitato ad apporre la firma su un modulo compilato da un terzo, il precedente difensore. Sono soddisfatto dell’accoglimento da parte del tribunale delle nostre tesi, peraltro ampiamente documentate. Aspettiamo adesso di conoscere la motivazione della sentenza”. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a sei mesi con la sospensione della condizionale.