Tocca anche il mondo politico l’inchiesta “Palude”, condotta dalla Guardia di Finanza di Trapani e dalla Tenenza di Alcamo, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Trapani. Tra gli indagati, figura infatti anche il nome dell’assessore regionale alle attività produttive del governo Musumeci, l’alcamese Mimmo Turano (Udc). Secondo le notizie filtrate nel pomeriggio di oggi, Turano risulterebbe indagato per corruzione e abuso d’ufficio. Nessuna dichiarazione, finora, da parte del presidente della Regione Nello Musumeci, che proprio in settimana sarà all’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani e in provincia per una serie di incontri con i circoli di Diventerà Bellissima. Fiduciosa sugli esiti dell’inchiesta si dice la capogruppo dell’Udc all’Ars Eleonora Lo Curto: “Come si sa – spiega la deputata regionale marsalese – le inchieste partono a prescindere dalla reale colpevolezza delle persone. Conoscendo Mimmo Turano, mi aspetto che tutto possa essere chiarito e che risulterà estraneo ai fatti contestati. Sono fiduciosissima”.
Lo stesso Turano ha confermato di essere finito sul registro degli indagati, riferendo che si tratta di circostanze che risalgono a due anni fa e che non riguardano il proprio ruolo all’interno del governo Musumeci.
Turano è una delle figure politiche di spicco del territorio. Dal 2008 al 2012 ha ricoperto il ruolo di presidente della Provincia regionale di Trapani. Nel 2017 è stato rieletto (per la quinta volta su sei candidature) all’Assemblea Regionale Siciliana con 5467 voti di preferenza nella lista dell’Udc. Inserito nella squadra assessoriale di Nello Musumeci, è titolare della delega alle attività produttive. Era già stato assessore regionale tra il 2000 e il 2001 (delega agli enti locali).
L’inchiesta “Palude” è incentrato su un ramificato sistema politico clientelare che vedrebbe come figura centrale il capo del Genio Civile di Trapani, Giuseppe Pirrello, da stamattina agli arresti domiciliari assieme ad altri tre soggetti.